Della 18° settimana del Tempo Ordinario.
Sant'Eusebio.
Prima Lettura.
Nell’anno del giubileo ciascuno
tornerà nella sua proprietà.
Dal libro del Levìtico (25,1.25,8-17)
Il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai
e disse: «Conterai sette settimane di anni,
cioè sette volte sette anni; queste sette
settimane di anni faranno periodo di
quarantanove anni.
Al decimo giorno del settimo mese, farai
echeggiare il suono del corno; nel giorno
dell’espiazione farete echeggiare il corno
per tutta la terra.
Dichiarerete santo il cinquantesimo anno
e proclamerete la liberazione nella terra
per tutti i suoi abitanti.
Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi
tornerà nella sua proprietà e nella
sua famiglia.
Il cinquantesimo anno sarà per voi un
giubileo; non farete né semina né
mietitura di quanto i campi produrranno
da sé, né farete la vendemmia delle
vigne non potate.
Poiché è un giubileo: esso sarà per voi
santo; potrete però mangiare il prodotto
che daranno i campi.
In quest’anno del giubileo ciascuno
tornerà nella sua proprietà.
Quando vendete qualcosa al vostro
prossimo o quando acquistate qualcosa
dal vostro prossimo, nessuno faccia
torto al fratello.
Regolerai l’acquisto che farai dal tuo
prossimo in base al numero degli anni
trascorsi dopo l’ultimo giubileo: egli
venderà a te in base agli anni di raccolto.
Quanti più anni resteranno, tanto più
aumenterai il prezzo; quanto minore
sarà il tempo, tanto più ribasserai il
prezzo, perché egli ti vende la somma
dei raccolti.
Nessuno di voi opprima il suo prossimo;
temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore,
vostro Dio».
Parola di Dio.
Vangelo.
Erode mandò a decapitare Giovanni e i
suoi discepoli andarono a informare Gesù.
Dal Vangelo secondo
Matteo (14,1-12) anno dispari.
In quel tempo al tetrarca Erode giunse
notizia della fama di Gesù.
Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è
Giovanni il Battista.
È risorto dai morti e per questo ha
il potere di fare prodigi!».
Erode infatti aveva arrestato Giovanni
e lo aveva fatto incatenare e gettare in
prigione a causa di Erodìade, moglie
di suo fratello Filippo.
Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è
lecito tenerla con te!».
Erode, benché volesse farlo morire,
ebbe paura della folla perché lo
considerava un profeta.
Quando fu il compleanno di Erode, la
figlia di Erodìade danzò in pubblico e
piacque tanto a Erode che egli le
promise con giuramento di darle
quello che avesse chiesto.
Ella, istigata da sua madre, disse:
«Dammi qui, su un vassoio, la testa
di Giovanni il Battista».
Il re si rattristò, ma a motivo del
giuramento e dei commensali ordinò
che le venisse data e mandò a decapitare
Giovanni nella prigione.
La sua testa venne portata su un vassoio,
fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.
I suoi discepoli si presentarono a prendere
il cadavere, lo seppellirono e andarono
a informare Gesù.
Parola del Signore.
Meditazione personale sul Vangelo di oggi.
La
storia si ripete, stancamente,
senza
fantasia.
È
Matteo a raccontarci la triste fine del
più
grande fra i profeti.
Gesù
stesso ne aveva intessuto le lodi,
dichiarando
che Giovanni Battista è
stato
il più grande uomo mai vissuto.
Eppure
il povero Giovanni finisce i suoi
giorni
in una prigione a Macheronte,
sacrificato
alla gelosia rabbiosa di una
primadonna
che non accetta le sue
critiche
e che manipola l’appetito di
un
re fantoccio vittima delle sue proprie
irrefrenabili
pulsioni e dell’eccessiva
immagine
di se stesso.
Giovanni
viene ucciso, decapitato,
senza
ragione, senza processo,
senza
giustizia.
Erode
lo ascoltava volentieri e lo temeva,
dicono
gli evangelisti, ma non è bastato
per
far diventare quello spiraglio di
ascolto
una vera conversione.
Anche
noi a volte, come Erode,
ascoltiamo
volentieri le cose di Dio,
e
quante volte si legge di presunte
‘conversioni’
da parte di personaggi
del
mondo dello spettacolo o dei
potenti
di questo mondo!
Ma
la conversione si vede nei fatti,
quando
cambia il giudizio e la vita
si
adegua alle scoperte fatte.
Così
non accade per l’inetto Erode,
solleticato
dalla predicazione ma
mai
convertito.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.