giovedì 31 luglio 2025

Il Vangelo del Sabato 2 Agosto 2025

 

Della 18° settimana del Tempo Ordinario.

Sant'Eusebio.

Prima Lettura.

Nell’anno del giubileo ciascuno

tornerà nella sua proprietà.

Dal libro del Levìtico (25,1.25,8-17)

Il Signore parlò a Mosè sul monte Sinai

e disse: «Conterai sette settimane di anni,

cioè sette volte sette anni; queste sette

settimane di anni faranno periodo di

quarantanove anni.

Al decimo giorno del settimo mese, farai

echeggiare il suono del corno; nel giorno

dell’espiazione farete echeggiare il corno

per tutta la terra.

Dichiarerete santo il cinquantesimo anno

e proclamerete la liberazione nella terra

per tutti i suoi abitanti.

Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi

tornerà nella sua proprietà e nella

sua famiglia.

Il cinquantesimo anno sarà per voi un

giubileo; non farete né semina né

mietitura di quanto i campi produrranno

da sé, né farete la vendemmia delle

vigne non potate.

Poiché è un giubileo: esso sarà per voi

santo; potrete però mangiare il prodotto

che daranno i campi.

In quest’anno del giubileo ciascuno

tornerà nella sua proprietà.

Quando vendete qualcosa al vostro

prossimo o quando acquistate qualcosa

dal vostro prossimo, nessuno faccia

torto al fratello.

Regolerai l’acquisto che farai dal tuo

prossimo in base al numero degli anni

trascorsi dopo l’ultimo giubileo: egli

venderà a te in base agli anni di raccolto.

Quanti più anni resteranno, tanto più

aumenterai il prezzo; quanto minore

sarà il tempo, tanto più ribasserai il

prezzo, perché egli ti vende la somma

dei raccolti.

Nessuno di voi opprima il suo prossimo;

temi il tuo Dio, poiché io sono il Signore,

vostro Dio».

Parola di Dio.

Vangelo.

Erode mandò a decapitare Giovanni e i

suoi discepoli andarono a informare Gesù.

Dal Vangelo secondo

Matteo (14,1-12) anno dispari.

In quel tempo al tetrarca Erode giunse

notizia della fama di Gesù.

Egli disse ai suoi cortigiani: «Costui è

Giovanni il Battista.

È risorto dai morti e per questo ha

il potere di fare prodigi!».

Erode infatti aveva arrestato Giovanni

e lo aveva fatto incatenare e gettare in

prigione a causa di Erodìade, moglie

di suo fratello Filippo.

Giovanni infatti gli diceva: «Non ti è

lecito tenerla con te!».

Erode, benché volesse farlo morire,

ebbe paura della folla perché lo

considerava un profeta.

Quando fu il compleanno di Erode, la

figlia di Erodìade danzò in pubblico e

piacque tanto a Erode che egli le

promise con giuramento di darle

quello che avesse chiesto.

Ella, istigata da sua madre, disse:

«Dammi qui, su un vassoio, la testa

di Giovanni il Battista».

Il re si rattristò, ma a motivo del

giuramento e dei commensali ordinò

che le venisse data e mandò a decapitare

Giovanni nella prigione.

La sua testa venne portata su un vassoio,

fu data alla fanciulla e lei la portò a sua madre.

I suoi discepoli si presentarono a prendere

il cadavere, lo seppellirono e andarono

a informare Gesù.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

La storia si ripete, stancamente,

senza fantasia.

È Matteo a raccontarci la triste fine del

più grande fra i profeti.

Gesù stesso ne aveva intessuto le lodi,

dichiarando che Giovanni Battista è

stato il più grande uomo mai vissuto.

Eppure il povero Giovanni finisce i suoi

giorni in una prigione a Macheronte,

sacrificato alla gelosia rabbiosa di una

primadonna che non accetta le sue

critiche e che manipola l’appetito di

un re fantoccio vittima delle sue proprie

irrefrenabili pulsioni e dell’eccessiva

immagine di se stesso.

Giovanni viene ucciso, decapitato,

senza ragione, senza processo,

senza giustizia.

Erode lo ascoltava volentieri e lo temeva,

dicono gli evangelisti, ma non è bastato

per far diventare quello spiraglio di

ascolto una vera conversione.

Anche noi a volte, come Erode,

ascoltiamo volentieri le cose di Dio,

e quante volte si legge di presunte

‘conversioni’ da parte di personaggi

del mondo dello spettacolo o dei

potenti di questo mondo!

Ma la conversione si vede nei fatti,

quando cambia il giudizio e la vita

si adegua alle scoperte fatte.

Così non accade per l’inetto Erode,

solleticato dalla predicazione ma

mai convertito.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

Il Vangelo del Giovedì 31 Luglio 2025

 

Della 17° settimana del Tempo Ordinario.

Sant’Ignazio di Loyola, presbitero.

Prima Lettura.

La nube coprì la tenda del convegno

e la gloria del Signore riempì la Dimora.

Dal libro dell’Èsodo (40,16-21.34-38)

In quei giorni, Mosè eseguì ogni cosa

come il Signore gli aveva ordinato: così fece.

Nel secondo anno, nel primo giorno

del primo mese eretta la Dimora.

Mosè eresse la Dimora: pose le sue basi,

dispose le assi, vi fissò le traverse e rizzò

le colonne; poi ste- se la tenda sopra la

Dimora e dispose al di sopra la copertura

della tenda, come il Signore gli aveva ordinato.

Prese la Testimonianza, la pose dentro

l’arca, mise le stanghe all’arca e pose

il propiziatorio sull’arca; poi introdusse

l’arca nella Dimora, collocò il velo che

doveva far da cortina e lo tese davanti

all’arca della Testimonianza, come il

Signore aveva ordinato a Mosè.

Allora la nube coprì la tenda del

convegno e la gloria del Signore

riempì la Dimora.

Mosè non poté entrare nella tenda del

convegno, perché la nube sostava su di

essa e la gloria del Signore riempiva

la Dimora.

Per tutto il tempo del loro viaggio,

quando la nube s’innalzava e lasciava

la Dimora, gli Israeliti levavano le tende.

Se la nube non si innalzava, essi non

partivano, finché non si fosse innalzata.

Perché la nube del Signore, durante il

giorno, rimaneva sulla Dimora e, durante

la notte, vi era in essa un fuoco, visibile

a tutta la casa d’Israele, per tutto il

tempo del loro viaggio.

Parola di Dio.

Vangelo.

Raccolgono i buoni nei canestri

e buttano via i cattivi.

Dal Vangelo secondo

Matteo (13,47-53) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi

discepoli: «Ancora, il regno dei cieli

è simile a una rete gettata nel mare,

che raccoglie ogni genere di pesci.

Quando è piena, i pescatori la tirano

a riva, si mettono a sedere, raccolgono

i pesci buoni nei canestri e buttano

via i cattivi.

Così sarà alla fine del mondo.

Verranno gli angeli e separeranno i

cattivi dai buoni e li getteranno nella

fornace ardente, dove sarà pianto

e stridore di denti.

Avete compreso tutte queste cose?».

Gli risposero: «Sì».

Ed egli disse loro: «Per questo ogni scriba,

divenuto discepolo del regno dei cieli,

è simile a un padrone di casa che estrae

dal suo tesoro cose nuove e cose antiche».

Terminate queste parabole, Gesù partì di là.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Oggi troviamo ancora il tema della

pazienza, e ci è chiesto di imitare il

gesto del pescatore che, dopo avere

pescato, sa scegliere dalla sua rete

i pesci buoni da quelli immangiabili.

Come con la parabola della zizzania,

il Signore ci richiama fortemente ad

avere pazienza con noi stessi e con

i nostri fratelli.

E suggerisce di imitare il buon padre di

famiglia che non butta via nulla, ma che

sa usare cose vecchie e cose nuove per

il bene dei suoi cari.

Anche noi, come scribi, studiosi della

Parola, possiamo far dialogare le cose

vecchie (le esperienze della nostra vita,

la nostra spiritualità, le nostre tradizioni)

con le cose nuove (l’esigenza di rendere

vivo il vangelo, le novità nella liturgia e

nella pastorale, il mondo che evolve).

Il discepolo non congela il Vangelo, ma

lo mette continuamente in dialogo con

la modernità, senza chiusure, senza

arroccamenti, ma con intelligenza e

apertura dell’anima.

Chiediamo al Signore di donare alla

sua Chiesa uomini e donne talmente

ancorati in Lui e talmente equilibrati,

da riuscire a conservare la fede senza

imbalsamarla, e a proporre cose nuove

senza che siano delle novità che corrono

dietro alle ultime mode, attraverso

l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto

martedì 29 luglio 2025

Il Vangelo del Mercoledì 30 Luglio 2025

 

Della 17° settimana del Tempo Ordinario.

San Pietro Crisologo, Vescovo

e dottore della Chiesa.

Prima Lettura.

Vedendo che la pelle del suo viso

era raggiante, ebbero timore di

avvicinarsi a Mosè.

Dal libro dell'Èsodo (34,29-35)

Quando Mosè scese dal monte Sinai le

due tavole della Testimonianza si

trovavano nelle mani di Mosè mentre

egli scendeva dal monte non sapeva che

la pelle del suo viso era diventata

raggiante, poiché aveva conversato

con il Signore.

Ma Aronne e tutti gli Israeliti, vedendo

che la pelle del suo viso era raggiante,

ebbero timore di avvicinarsi a lui.

Mosè allora li chiamò, e Aronne, con

tutti i capi della comunità, tornò da lui.

Mosè parlò a loro.

Si avvicinarono dopo di loro tutti gli

Israeliti ed egli ingiunse loro ciò che il

Signore gli aveva ordinato sul monte Sinai.

Quando Mosè ebbe finito di parlare a

loro, si pose un velo sul viso.

Quando entrava davanti al Signore per

parlare con lui, Mosè si toglieva il velo,

fin quando non fosse uscito.

Una volta uscito, riferiva agli Israeliti

ciò che gli era stato ordinato.

Gli Israeliti, guardando in faccia Mosè,

vedevano che la pelle del suo viso

era raggiante.

Poi egli si rimetteva il velo sul viso, fin

quando non fosse di nuovo entrato a

parlare con il Signore.

Parola di Dio.

Vangelo.

Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

Dal Vangelo secondo

Matteo (13,44-46) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi

discepoli: «Il regno dei cieli è simile

a un tesoro nascosto nel campo;

un uomo lo trova e lo nasconde;

poi va, pieno di gioia, vende tutti i

suoi averi e compra quel campo.

Il regno dei cieli è simile anche a un

mercante che va in cerca di perle preziose;

trovata una perla di grande valore, va,

vende tutti i suoi averi e la compra».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Vale la pena credere.

Vale la pena di lasciare tutto per

seguire il Signore.

Vale la pena accettare la sua sfida,

alzarci e seguirlo, Lui che può colmare

il cuore più di quanto possa fare il più

grande amore umano.

Vale la pena faticare, perché la fede

richiede inevitabilmente uno sforzo,

un discernimento continuo.

Vale la pena, come chi, casualmente,

trova nel giardino di casa un tesoro,

come il collezionista che finalmente

trova la perla desiderata da tutta una

vita e vende tutto ciò che ha per possederla.

Così scrive Matteo, trent’anni dopo

avere seguito il Nazareno.

Non è stato lo slancio emotivo ed

entusiasta del giovane, dopo tanti anni

Matteo si rivede e lo testimonia;

ne è valsa la pena.

La fede può entrare nella nostra vita in

maniera improvvisa e riempirci il cuore

di entusiasmo.

Ma l’abitudine può mettere a dura prova

anche l’entusiasmo più sincero e logorare

la nostra fede come si logora

l’innamoramento nella quotidianità

del matrimonio.

Matteo, invece, afferma che l’incontro

con il Signore è l’evento più straordinario

della sua vita.

E se avesse ragione?

Fermiamoci, oggi, e chiediamoci se ne è

valsa la pena, chiedendo aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto

Il Vangelo del Giovedì 28 Agosto 2025

  Della 21° Domenica del Tempo Ordinario. Sant' Agostino, vescovo e dottore della Chiesa. Prima Lettura. Il Signore vi faccia sovr...