mercoledì 11 giugno 2025

Il Vangelo del Giovedì 12 Giugno 2025

 

Della 10° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Onofrio, Eremita.

Prima lettura.

Dio rifulse nei nostri cuori, per far

risplendere la conoscenza della

gloria di Dio.

Dalla seconda lettera di san Paolo

apostolo ai Corìnzi (3,15-4,1.3-6)

Fratelli, fino ad oggi, quando si legge

Mosè, un velo è steso sul cuore dei

figli d'Israele; ma quando vi sarà la

conversione al Signore, il velo sarà tolto.

Il Signore è lo Spirito e, dove c’è lo

Spirito del Signore, c’è libertà.

E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo

come in uno specchio la gloria del

Signore, veniamo trasformati in quella

medesima immagine, di gloria in gloria,

secondo l’azione dello Spirito del Signore.

 Perciò, avendo questo ministero, secondo

la misericordia che ci è stata accordata,

non ci perdiamo d’animo.

E se il nostro Vangelo rimane velato,

lo è in coloro che si perdono: in loro,

increduli, il dio di questo mondo ha

accecato la mente, perché non vedano

lo splendore del glorioso vangelo di

Cristo, che è immagine di Dio.

Noi infatti non annunciamo noi stessi,

ma Cristo Gesù Signore: quanto a noi,

siamo i vostri servitori a causa di Gesù.

E Dio, che disse: «Rifulga la luce dalle

tenebre», rifulse nei nostri cuori, per

far risplendere la conoscenza della

gloria di Dio sul volto di Cristo.

Parola di Dio.

Vangelo.

Chiunque si adira con il proprio fratello

dovrà essere sottoposto al giudizio.

Dal Vangelo secondo

Matteo (5,20-26) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi

discepoli: «Io vi dico: se la vostra

giustizia non supererà quella degli

scribi e dei farisei, non entrerete

nel regno dei cieli.

Avete inteso che fu detto agli antichi:

“Non ucciderai”; chi avrà ucciso dovrà

essere sottoposto al giudizio.

Ma io vi dico: chiunque si adira con il

proprio fratello dovrà essere sottoposto

al giudizio. Chi poi dice al fratello:

“Stupido”, dovrà essere sottoposto

al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”,

sarà destinato al fuoco della Geènna.

Se dunque tu presenti la tua offerta

all’altare e lì ti ricordi che tuo fratello

ha qualche cosa contro di te, lascia lì

il tuo dono davanti all’altare, va’

prima a riconciliarti con il tuo fratello

e poi torna a offrire il tuo dono.

Mettiti presto d’accordo con il tuo

avversario mentre sei in cammino

con lui, perché l’avversario non ti

consegni al giudice e il giudice alla

guardia, e tu venga gettato in prigione.

In verità io ti dico: non uscirai di là

finché non avrai pagato fino

all’ultimo spicciolo!».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Il Signore Gesù vuole riportare la Legge

alla sua propria origine, purificandola da

tutte le incrostazioni che, nel corso dei

secoli, l’hanno appesantita e confusa.

È bene che il rapporto con Dio si declini

anche nella quotidianità e nelle piccole

abitudini, certo, ma occorre distinguere

bene i piani fra ciò che proviene

direttamente da Dio e ciò che è

tradizione degli uomini.

Così Gesù, nel Vangelo di Matteo, inizia

un lungo discorso in cui puntualizza

polemicamente molti degli atteggiamenti

dati come intangibili da chi, come i

farisei, hanno fatto della Legge orale

il proprio riferimento assoluto.

Riguardo alla violenza, ad esempio,

Gesù amplia la visione giuridica del

tempo parlando di una violenza verbale,

di un omicidio che si compie togliendo

la dignità ad una persona.

Ha ragione il Signore: un giudizio

tagliente, a volte fatto in nome della

fede!, può uccidere quanto una coltellata!

Non solo; Gesù chiede ai suoi discepoli

una profonda coerenza fra fede e vita,

fra comportamento e preghiera.

La riconciliazione col fratello, l’essere

in pace con tutti, per quanto dipende da

noi è condizione essenziale affinché la

nostra offerta sia gradita a Dio.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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