Della 12° settimana del Tempo Ordinario.
San Vigilio, vescovo e martire.
Prima lettura.
Agar partorì ad Abram un figlio
e Abram lo chiamò Ismaele.
Dal libro della Gènesi (16,6b-12.15-16)
In quei giorni, Sarài maltrattò Agar,
tanto che quella fuggì dalla sua presenza.
La trovò l’angelo del Signore presso
una sorgente d’acqua nel deserto, la
sorgente sulla strada di Sur, e le disse:
«Agar, schiava di Sarài, da dove
vieni e dove vai?».
Rispose: «Fuggo dalla presenza
della mia padrona Sarài».
Le disse l’angelo del Signore: «Ritorna
dalla tua padrona e restale sottomessa».
Le disse ancora l’angelo del Signore:
«Moltiplicherò la tua discendenza e non
si potrà contarla, tanto sarà numerosa».
Soggiunse poi l’angelo del Signore:
«Ecco, sei incinta: partorirai un figlio
e lo chiamerai Ismaele,
perché il Signore ha udito il tuo lamento.
Egli sarà come un asino selvatico; la sua
mano sarà contro tutti e la mano di tutti
contro di lui, e abiterà di fronte a tutti
i suoi fratelli».
Agar partorì ad Abram un figlio e Abram
chiamò Ismaele il figlio che Agar gli
aveva partorito.
Abram aveva ottantasei anni quando
Agar gli partorì Ismaele.
Parola di Dio.
Vangelo.
La casa costruita sulla roccia
e la casa costruita sulla sabbia.
Dal Vangelo secondo
Matteo (7,21-29) anno dispari.
In quel tempo Gesù disse ai suoi
discepoli: «Non chiunque mi dice:
“Signore, Signore”, entrerà nel regno
dei cieli, ma colui che fa la volontà
del Padre mio che è nei cieli.
In quel giorno molti mi diranno:
“Signore, Signore, non abbiamo
forse profetato nel tuo nome?
E nel tuo nome non abbiamo forse
scacciato demòni?
E nel tuo nome non abbiamo forse
compiuto molti prodigi?”.
Ma allora io dichiarerò loro:
“Non vi ho mai conosciuti.
Allontanatevi da me, voi che
operate l’iniquità!”.
Perciò chiunque ascolta queste mie
parole e le mette in pratica, sarà simile
a un uomo saggio, che ha costruito la
sua casa sulla roccia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi,
soffiarono i venti e si abbatterono su
quella casa, ma essa non cadde,
perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e
non le mette in pratica, sarà simile a un
uomo stolto, che ha costruito la sua
casa sulla sabbia.
Cadde la pioggia, strariparono i fiumi,
soffiarono i venti e si abbatterono su
quella casa, ed essa cadde e la sua
rovina fu grande».
Quando Gesù ebbe terminato questi
discorsi, le folle erano stupite del suo
insegnamento: egli infatti insegnava
loro come uno che ha autorità, e non
come i loro scribi.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Con
Dio non si bara, non ci sono santi.
È
bravo e buono, ma non bonaccione.
Legge
nei cuori, non guarda l’apparenza,
non
sa che farsene delle devozioni che
non
portino con sé la conversione,
non
le vuole proprio.
E
Gesù ammonisce, esorta; anche noi
discepoli,
anche chi, fra noi, ha messo
in
gioco la propria vita con convinzione
e
forza, non è esente dal rischio
dell’abitudine,
dell’ipocrisia,
del
ritualismo.
Non
basta parlare nel nome del Signore
per
essere del Signore, non basta
compiere
gesti e preghiere per
dimorare
in Lui.
Il
Signore ci chiede di mettere in pratica
le
sue parole, di ascoltarle e di
calarle
nella vita.
E
già qui!
Ascoltiamo
migliaia di parole, ogni
giorno,
ma poche parole che vengono
da
Dio ci restano nel cuore.
Eppure
la sua non è una parola come le
altre;
ci permette di restare in piedi
quando
la tempesta infuria, quando
abbiamo
l’impressione che tutto crolli,
quando
siamo colti di sorpresa dalle
vicende
della vita.
Se,
nel momento del dolore, nello
stravolgimento
completo, nella crisi di
fede
più buia, la Parola ci ha guidato,
debole
fiammella nell’oscurità della
vita,
allora significa che la nostra casa
interiore
è davvero costruita attraverso
l’aiuto
della preghiera, sulla roccia.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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