mercoledì 4 giugno 2025

Il Vangelo del Giovedì 5 Giugno 2025

 

Della 7° settimana di Pasqua.

San Bonifacio, vescovo e martire.

Prima Lettura.

È necessario che tu dia

testimonianza anche a Roma.

Dagli Atti degli Apostoli (22,30; 23,6-11)

In quei giorni, [il comandante della

coorte,] volendo conoscere la realtà

dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo

veniva accusato dai Giudei, gli fece

togliere le catene e ordinò che si

riunissero i capi dei sacerdoti e tutto

il sinedrio; fece condurre giù Paolo

e lo fece comparire davanti a loro.

Paolo, sapendo che una parte era di

sadducèi e una parte di farisei, disse

a gran voce nel sinedrio: «Fratelli,

io sono fariseo, figlio di farisei; sono

chiamato in giudizio a motivo della

speranza nella risurrezione dei morti».

Appena ebbe detto questo, scoppiò una

disputa tra farisei e sadducèi e

l'assemblea si divise.

I sadducèi infatti affermano che non

c'è risurrezione né angeli né spiriti;

i farisei invece professano tutte

queste cose.

Ci fu allora un grande chiasso e alcuni

scribi del partito dei farisei si alzarono

in piedi e protestavano dicendo: «Non

troviamo nulla di male in quest'uomo.

Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».

La disputa si accese a tal punto che il

comandante, temendo che Paolo

venisse linciato da quelli, ordinò alla

truppa di scendere, portarlo via e

ricondurlo nella fortezza.

La notte seguente gli venne accanto il

Signore e gli disse: «Coraggio!

Come hai testimoniato a Gerusalemme

le cose che mi riguardano, così è

necessario che tu dia testimonianza

anche a Roma».

Parola di Dio.

Vangelo.

Siano perfetti nell'unità.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (17,20-26) anno dispari.

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al

cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo

per questi, ma anche per quelli che

crederanno in me mediante la loro

parola: perché tutti siano una sola cosa;

come tu, Padre, sei in me e io in te, siano

anch'essi in noi, perché il mondo creda

che tu mi hai mandato.

E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho

data a loro, perché siano una sola cosa

come noi siamo una sola cosa.

Io in loro e tu in me, perché siano perfetti

nell'unità e il mondo conosca che tu mi

hai mandato e che li hai amati come

hai amato me.

Padre, voglio che quelli che mi hai dato

siano anch'essi con me dove sono io,

perché contemplino la mia gloria, quella

che tu mi hai dato; poiché mi hai amato

prima della creazione del mondo.

Padre giusto, il mondo non ti ha

conosciuto, ma io ti ho conosciuto,

e questi hanno conosciuto che tu

mi hai mandato.

E io ho fatto conoscere loro il tuo nome

e lo farò conoscere, perché l'amore con il

quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù, poco prima di essere arrestato,

nella parte più intensa e struggente

della sua preghiera, ha pregato

anche per noi, amici.

Nella sua preghiera sacerdotale ha

chiesto per i discepoli che crederanno

grazie all’annuncio degli apostoli,

cioè noi, il dono di dimorare nell’unità.

Unità col Signore Gesù e il Padre nello

Spirito che stiamo attendendo, e unità tra

i discepoli, ben più difficile da ottenere.

A volte, guardando alla Chiesa, si resta

sconsolati; rischiamo di essere come i

farisei e i sadducei che, pur essendo

tutti ebrei, litigano al riguardo della

resurrezione dai morti, in modo che

Paolo, furbescamente, riesce ad

evitare il giudizio dei suoi compatrioti.

Nella Chiesa dobbiamo imparare a

rispettare le diversità, ad accogliere

le differenze di opinione.

Troppo spesso, appellandoci all’unità

della Chiesa e all’obbedienza, al rispetto

delle norme e delle tradizioni, finiamo

col portare avanti non il Vangelo

ricevuto da Cristo, ma la sensibilità di

una devozione legata alla cultura da

cui proveniamo.

Impariamo, proprio a partire dalle

comunità, a distinguere le cose essenziali

dell’annuncio (l’amore fra noi derivante

dal Padre!) dalle cose conseguenti

(la liturgia, la vita morale,

l’organizzazione e la preghiera).

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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