martedì 3 giugno 2025

Il Vangelo del Mercoledì 4 Giugno 2025

 

Della 7° settimana di Pasqua.

San Francesco Caracciolo, Sacerdote.

Prima Lettura.

Vi affido a Dio, che ha la potenza

di edificare e di concedere l'eredità.

Dagli Atti degli Apostoli (20,28-38)

In quei giorni, Paolo diceva agli anziani

della Chiesa di Èfeso: «Vegliate su voi

stessi e su tutto il gregge, in mezzo al

quale lo Spirito Santo vi ha costituiti

come custodi per essere pastori della

Chiesa di Dio, che si è acquistata con

il sangue del proprio Figlio.

Io so che dopo la mia partenza verranno

fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno

il gregge; perfino in mezzo a voi

sorgeranno alcuni a parlare di cose

perverse, per attirare i discepoli dietro di sé.

Per questo vigilate, ricordando che per

tre anni, notte e giorno, io non ho cessato,

tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.

E ora vi affido a Dio e alla parola della

sua grazia, che ha la potenza di edificare

e di concedere l'eredità fra tutti quelli

che da lui sono santificati.

Non ho desiderato né argento né oro né

il vestito di nessuno.

Voi sapete che alle necessità mie e di

quelli che erano con me hanno

provveduto queste mie mani.

In tutte le maniere vi ho mostrato che i

deboli si devono soccorrere lavorando

così, ricordando le parole del Signore Gesù,

che disse: "Si è più beati nel dare che

nel ricevere!"».

Dopo aver detto questo, si inginocchiò

con tutti loro e pregò.

Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi

al collo di Paolo, lo baciavano, addolorati

soprattutto perché aveva detto che non

avrebbero più rivisto il suo volto.

E lo accompagnarono fino alla nave.

Parola di Dio.

Vangelo.

Siano una cosa sola, come noi.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (17,11b-19) anno dispari.

In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi

al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo,

custodiscili nel tuo nome, quello che mi

hai dato, perché siano una sola cosa,

come noi.

Quand'ero con loro, io li custodivo nel

tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho

conservati, e nessuno di loro è andato

perduto, tranne il figlio della perdizione,

perché si compisse la Scrittura.

Ma ora io vengo a te e dico questo mentre

sono nel mondo, perché abbiano in se

stessi la pienezza della mia gioia.

Io ho dato loro la tua parola e il mondo

li ha odiati, perché essi non sono del

mondo, come io non sono del mondo.

Non prego che tu li tolga dal mondo,

ma che tu li custodisca dal Maligno.

Essi non sono del mondo, come io

non sono del mondo.

Consacrali nella verità.

La tua parola è verità.

Come tu hai mandato me nel mondo,

anche io ho mandato loro nel mondo;

per loro io consacro me stesso, perché

siano anch'essi consacrati nella verità».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Esiste un sottile equilibrio, per i discepoli,

fra il mondo e la fede.

Il mondo, cioè la realtà in cui siamo nati,

la nostra quotidianità, le cose create,

è l’unico luogo in cui possiamo

incontrare Dio.

In san Giovanni, spesso, la parola ‘mondo’

è usata in senso negativo; il mondo non

riconosce il Verbo di Dio, respinge la

notizia del Vangelo.

Nella storia della Chiesa si è assistito ad

una specie di svalutazione del mondo,

come se il mondo, in sé, fosse una

cosa negativa.

Gesù, invece, ha un approccio molto

diverso; Dio ha tanto amato il mondo

da mandare il suo Figlio unigenito.

Il mondo è una realtà da amare, come

Dio ha amato, ma senza ingenuità.

Ci sono delle logiche ‘mondane’,

istintive, che contrastano con la novità

del Vangelo; è bene esserne consapevoli!

Il cristiano, quindi, si trova a vivere in

questa curiosa situazione; appartiene al

mondo e tutte le contraddizioni del

mondo lo abitano, eppure vive in maniera

diversa, perché il Vangelo ha cambiato

il suo modo di vedere le cose.

È struggente la scena dell’addio agli

anziani di Mileto in cui compare un

umanissimo e turbato san Paolo;

i sentimenti autenticamente umani ci

innestano nella tenerezza infinita

del Padre e della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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