Della 7° settimana di Pasqua.
San Francesco Caracciolo, Sacerdote.
Prima Lettura.
Vi affido a Dio, che ha la potenza
di edificare e di concedere l'eredità.
Dagli Atti degli Apostoli (20,28-38)
In quei giorni, Paolo diceva agli anziani
della Chiesa di Èfeso: «Vegliate su voi
stessi e su tutto il gregge, in mezzo al
quale lo Spirito Santo vi ha costituiti
come custodi per essere pastori della
Chiesa di Dio, che si è acquistata con
il sangue del proprio Figlio.
Io so che dopo la mia partenza verranno
fra voi lupi rapaci, che non risparmieranno
il gregge; perfino in mezzo a voi
sorgeranno alcuni a parlare di cose
perverse, per attirare i discepoli dietro di sé.
Per questo vigilate, ricordando che per
tre anni, notte e giorno, io non ho cessato,
tra le lacrime, di ammonire ciascuno di voi.
E ora vi affido a Dio e alla parola della
sua grazia, che ha la potenza di edificare
e di concedere l'eredità fra tutti quelli
che da lui sono santificati.
Non ho desiderato né argento né oro né
il vestito di nessuno.
Voi sapete che alle necessità mie e di
quelli che erano con me hanno
provveduto queste mie mani.
In tutte le maniere vi ho mostrato che i
deboli si devono soccorrere lavorando
così, ricordando le parole del Signore Gesù,
che disse: "Si è più beati nel dare che
nel ricevere!"».
Dopo aver detto questo, si inginocchiò
con tutti loro e pregò.
Tutti scoppiarono in pianto e, gettandosi
al collo di Paolo, lo baciavano, addolorati
soprattutto perché aveva detto che non
avrebbero più rivisto il suo volto.
E lo accompagnarono fino alla nave.
Parola di Dio.
Vangelo.
Siano una cosa sola, come noi.
Dal Vangelo secondo
Giovanni (17,11b-19) anno dispari.
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi
al cielo, pregò dicendo:] «Padre santo,
custodiscili nel tuo nome, quello che mi
hai dato, perché siano una sola cosa,
come noi.
Quand'ero con loro, io li custodivo nel
tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho
conservati, e nessuno di loro è andato
perduto, tranne il figlio della perdizione,
perché si compisse la Scrittura.
Ma ora io vengo a te e dico questo mentre
sono nel mondo, perché abbiano in se
stessi la pienezza della mia gioia.
Io ho dato loro la tua parola e il mondo
li ha odiati, perché essi non sono del
mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo,
ma che tu li custodisca dal Maligno.
Essi non sono del mondo, come io
non sono del mondo.
Consacrali nella verità.
La tua parola è verità.
Come tu hai mandato me nel mondo,
anche io ho mandato loro nel mondo;
per loro io consacro me stesso, perché
siano anch'essi consacrati nella verità».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Esiste
un sottile equilibrio, per i discepoli,
fra
il mondo e la fede.
Il
mondo, cioè la realtà in cui siamo nati,
la
nostra quotidianità, le cose create,
è
l’unico luogo in cui possiamo
incontrare
Dio.
In
san Giovanni, spesso, la parola ‘mondo’
è
usata in senso negativo; il mondo non
riconosce
il Verbo di Dio, respinge la
notizia
del Vangelo.
Nella
storia della Chiesa si è assistito ad
una
specie di svalutazione del mondo,
come
se il mondo, in sé, fosse una
cosa
negativa.
Gesù,
invece, ha un approccio molto
diverso;
Dio ha tanto amato il mondo
da
mandare il suo Figlio unigenito.
Il
mondo è una realtà da amare, come
Dio
ha amato, ma senza ingenuità.
Ci
sono delle logiche ‘mondane’,
istintive,
che contrastano con la novità
del
Vangelo; è bene esserne consapevoli!
Il
cristiano, quindi, si trova a vivere in
questa
curiosa situazione; appartiene al
mondo
e tutte le contraddizioni del
mondo
lo abitano, eppure vive in maniera
diversa,
perché il Vangelo ha cambiato
il
suo modo di vedere le cose.
È
struggente la scena dell’addio agli
anziani
di Mileto in cui compare un
umanissimo
e turbato san Paolo;
i
sentimenti autenticamente umani ci
innestano
nella tenerezza infinita
del
Padre e della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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