lunedì 2 giugno 2025

Il Vangelo del Martedì 3 Giugno 2025

 

Della 7° settimana di Pasqua.

Santi Carlo Lwanga e compagni martiri.

Prima Lettura.

Conduco a termine la mia corsa e il

servizio che mi fu affidato dal Signore Gesù.

Dagli Atti degli Apostoli (20,17-27)

In quei giorni, da Milèto Paolo mandò

a chiamare a Èfeso gli anziani della Chiesa.

Quando essi giunsero presso di lui, disse

loro: «Voi sapete come mi sono

comportato con voi per tutto questo

tempo, fin dal primo giorno in cui arrivai

in Asia: ho servito il Signore con tutta

umiltà, tra le lacrime e le prove che mi

hanno procurato le insidie dei Giudei;

non mi sono mai tirato indietro da ciò

che poteva essere utile, al fine di

predicare a voi e di istruirvi, in pubblico

e nelle case, testimoniando a Giudei

e Greci la conversione a Dio e la fede

nel Signore nostro Gesù.

Ed ecco, dunque, costretto dallo Spirito,

io vado a Gerusalemme, senza sapere

ciò che là mi accadrà.

So soltanto che lo Spirito Santo, di città

in città, mi attesta che mi attendono

catene e tribolazioni.

Non ritengo in nessun modo preziosa la

mia vita, purché conduca a termine la

mia corsa e il servizio che mi fu affidato

dal Signore Gesù, di dare testimonianza

al vangelo della grazia di Dio.

E ora, ecco, io so che non vedrete più il

mio volto, voi tutti tra i quali sono

passato annunciando il Regno.

Per questo attesto solennemente oggi,

davanti a voi, che io sono innocente del

sangue di tutti, perché non mi sono

sottratto al dovere di annunciarvi

tutta la volontà di Dio».

Parola di Dio.

Vangelo.

Padre, glorifica il Figlio tuo.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (17,1-11a) anno dispari.

In quel tempo, Gesù, alzàti gli occhi al

cielo, disse: «Padre, è venuta l'ora:

glorifica il Figlio tuo perché il

Figlio glorifichi te.

Tu gli hai dato potere su ogni essere

umano, perché egli dia la vita eterna

a tutti coloro che gli hai dato.

Questa è la vita eterna: che conoscano te,

l'unico vero Dio, e colui che hai

mandato, Gesù Cristo.

Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo

l'opera che mi hai dato da fare.

E ora, Padre, glorificami davanti a te con

quella gloria che io avevo presso di te

prima che il mondo fosse.

Ho manifestato il tuo nome agli uomini

che mi hai dato dal mondo.

Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi

hanno osservato la tua parola.

Ora essi sanno che tutte le cose che mi

hai dato vengono da te, perché le parole

che hai dato a me io le ho date a loro.

Essi le hanno accolte e sanno veramente

che sono uscito da te e hanno creduto

che tu mi hai mandato.

Io prego per loro; non prego per il

mondo, ma per coloro che tu mi hai

dato, perché sono tuoi.

Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono

mie, e io sono glorificato in loro.

Io non sono più nel mondo; essi invece

sono nel mondo, e io vengo a te».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Ciò che unisce il discorso di Paolo agli

anziani di Mileto della prima lettura,

e il discorso di Gesù dopo l’ultima

cena, oggi, è l’attenzione ai propri

discepoli, l’affetto che emerge dalle

loro parole, la preoccupazione

per il loro futuro.

Paolo, profondamente cambiato dalla

conoscenza della tenerezza di Cristo,

raccomanda ai suoi discepoli di restare

fedeli alla Parola ricevuta.

Gesù, preoccupato per la tenuta della

fede dei suoi discepoli che stanno per

essere vagliati dalla croce, li affida nella

preghiera alla tenerezza del Padre.

Fra i credenti si instaurano dei rapporti

fortissimi, più forti dei legami di sangue,

dice il Vangelo e la preoccupazione per

il bene dell’altro (non per quello che mi

può dare!) prevale su ogni altro sentimento.

Ho visto catechisti e parroci soffrire

fisicamente per lo sbandamento di una

persona o l’infiacchimento della fede

di una comunità, ho visto fratelli

consumarsi nella preghiera per l’affetto

liberante e sincero verso altri fratelli,

ho visto quanto bene può fare il

sostegno e l’attenzione fra i discepoli.

Non disperdiamo questo tesoro che ci

distingue dalla logica mondana,

coltiviamo i rapporti e le relazioni di

preghiera e di fraternità che ci derivano

dall’appartenere a Cristo!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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