Della 12° settimana del Tempo Ordinario.
San Lanfranco Beccari, vescovo di Pavia.
Prima lettura.
Abram partì, come gli aveva
ordinato il Signore.
Dal libro della Gènesi (12,1-9)
In quei giorni, il Signore disse ad Abram:
«Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela
alla casa di tuo padre, verso la terra che
io ti indicherò.
Farò di te una grande nazione e ti benedirò,
renderò grande il tuo nome e possa tu
essere una benedizione.
Benedirò coloro che ti benediranno e
coloro che ti malediranno maledirò,
e in te si diranno benedette tutte le
famiglie della terra».
Allora Abram partì, come gli aveva
ordinato il Signore, e con lui partì Lot.
Abram aveva settantacinque anni
quando lasciò Carran.
Abram prese la moglie Sarài e Lot, figlio
di suo fratello, e tutti i beni che avevano
acquistati in Carran e tutte le persone
che lì si erano procurate e si
incamminarono verso la terra di Canaan.
Arrivarono nella terra di Canaan e Abram
la attraversò fino alla località di Sichem,
presso la Quercia di Morè.
Nella terra si trovavano allora i Cananei.
Il Signore apparve ad Abram e gli disse:
«Alla tua discendenza io darò questa terra».
Allora Abram costruì in quel luogo un
altare al Signore che gli era apparso.
Di là passò sulle montagne a oriente di
Betel e piantò la tenda, avendo Betel
ad occidente e Ai ad oriente.
Lì costruì un altare al Signore e invocò
il nome del Signore.
Poi Abram levò la tenda per andare
ad accamparsi nel Negheb.
Parola di Dio.
Vangelo.
Togli prima la trave dal tuo occhio.
Dal Vangelo secondo
Matteo (7,1-5) anno dispari.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non giudicate, per non essere giudicati;
perché con il giudizio con il quale
giudicate sarete giudicati voi e con la
misura con la quale misurate sarà
misurato a voi.
Perché guardi la pagliuzza che è
nell'occhio del tuo fratello, e non ti
accorgi della trave che è nel tuo occhio?
O come dirai al tuo fratello: "Lascia che
tolga la pagliuzza dal tuo occhio",
mentre nel tuo occhio c'è la trave?
Ipocrita!
Togli prima la trave dal tuo occhio
e allora ci vedrai bene per togliere la
pagliuzza dall'occhio del tuo fratello».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Quanto
è faticoso iniziare la settimana
con
una Parola così destabilizzante!
Gesù
riprende l’idea della scorsa
settimana;
se amiamo chi ci ama,
cosa
facciamo di straordinario?
E
insiste; saremo giudicati così come
giudichiamo
gli altri.
La
vedo grigina!
Non
so voi, ma io tendo sempre a
sottolineare
le mancanze degli altri,
a
vederne l’enormità, e a minimizzare
i
miei difetti, a sorvolare su di essi,
a
lasciar perdere.
Il
Signore ci chiede di giudicare con
correttezza,
con misericordia, senza
astio,
senza rabbia, mettendoci nei
panni
degli altri.
Guardare
la trave che portiamo nel
nostro
occhio, significa evitare di
salire
sullo scranno del giudice,
del
saccente, per accomodarci,
invece,
in quello accanto al fratello
che
sbaglia.
Quanto
è difficile confrontarsi con
una
persona che ci giudica!
Quanto
è liberante avere a che fare con
qualcuno
che, invece, capisce i tuoi
sbagli
perché lui per primo li ha commessi!
Impegniamoci,
in questa settimana,
a
giudicare gli eventi, gli altri e noi
stessi
col metro con cui li giudica Dio;
con
benevolenza, con compassione,
con
comprensione e verità.
Solo
se autentici, solo togliendo la
maschera
della nostra ipocrisia potremo
incontrare
le persone nel loro intimo,
chiedendo
aiuto alla preghiera..
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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