venerdì 20 giugno 2025

Il Vangelo del Sabato 21 Giugno 2025

 

Della 11° settimana del Tempo Ordinario.

San Luigi Gonzaga, religioso.

Prima lettura.

Mi vanterò ben volentieri delle

mie debolezze.

Dalla seconda lettera di san Paolo

apostolo ai Corìnzi (12,1-10)

Fratelli, se bisogna vantarsi-ma non

convien-verrò tuttavia alle visioni e alle

rivelazioni del Signore.

So che un uomo, in Cristo, quattordici

anni fa-se con il corpo o fuori del corpo

non lo so, lo sa Dio-fu rapito fino

al terzo cielo.

E so che quest’uomo-se con il corpo

o senza corpo non lo so, lo sa Dio-fu

rapito in paradiso e udì parole indicibili

che non è lecito ad alcuno pronunziare.

Di lui io mi vanterò!

Di me stesso invece non mi vanterò,

fuorché delle mie debolezze.

Certo, se volessi vantarmi, non sarei

insensato: direi solo la verità.

Ma evito di farlo, perché nessuno mi

giudichi più di quello che vede o sente

da me e per la straordinaria grandezza

delle rivelazioni.

Per questo, affinché io non monti in

superbia, è stata data alla mia carne una

spina, un inviato di Satana per percuotermi,

perché io non monti in superbia.

A causa di questo per tre volte ho pregato

il Signore che l’allontanasse da me.

Ed egli mi ha detto: «Ti basta la mia

grazia; la forza infatti si manifesta

pienamente nella debolezza».

Mi vanterò quindi ben volentieri delle

mie debolezze, perché dimori in me la

potenza di Cristo.

Perciò mi compiaccio nelle mie

debolezze, negli oltraggi, nelle

difficoltà, nelle persecuzioni, nelle

angosce sofferte per Cristo: infatti

quando sono debole, è allora

che sono forte.

Parola di Dio.

Vangelo.

Non preoccupatevi del domani.

Dal Vangelo secondo

Matteo (6,24-34) anno dispari.

In quel tempo Gesù disse ai suoi

discepoli: «Nessuno può servire due

padroni, perché o odierà l'uno e amerà

l'altro, oppure si affezionerà all'uno

e disprezzerà l'altro.

Non potete servire Dio e la ricchezza.

Perciò io vi dico: non preoccupatevi per

la vostra vita, di quello che mangerete

o berrete, né per il vostro corpo, di quello

che indosserete; la vita non vale forse più

del cibo e il corpo più del vestito?

Guardate gli uccelli del cielo: non

séminano e non mietono, né raccolgono

nei granai; eppure il Padre vostro

celeste li nutre.

Non valete forse più di loro?

E chi di voi, per quanto si preoccupi, può

allungare anche di poco la propria vita?

E per il vestito, perché vi preoccupate?

Osservate come crescono i gigli del

campo: non faticano e non filano.

Eppure io vi dico che neanche Salomone,

con tutta la sua gloria, vestiva come

uno di loro.

Ora, se Dio veste così l'erba del campo,

che oggi c'è e domani si getta nel forno,

non farà molto di più per voi, gente

di poca fede?

Non preoccupatevi dunque dicendo:

“Che cosa mangeremo?

Che cosa berremo?

Che cosa indosseremo?”. Di tutte queste

cose vanno in cerca i pagani.

Il Padre vostro celeste, infatti, sa che

ne avete bisogno.

Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio

e la sua giustizia, e tutte queste cose vi

saranno date in aggiunta.

Non preoccupatevi dunque del domani,

perché il domani si preoccuperà

di se stesso.

A ciascun giorno basta la sua pena».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Ci si commuove ogni volta che si legge

questa straordinaria pagina del discorso

della montagna.

Gesù, lo abbiamo visto, ridefinisce

l’interpretazione della Legge orale

riportandola alla sua origine, distinguendo

l’intenzione originaria di Dio dai

compromessi derivanti dalle tradizioni

degli uomini.

Il suo linguaggio, perciò, è spesso

diretto, asciutto, anche severo.

Eccetto qui.

Dopo avere chiesto a noi discepoli di

cercare l’unico vero tesoro che conta,

Gesù, sorridendo, ci invita ad avere

fiducia, a guardarci intorno per vedere

come Dio si occupa anche dell’erba

dei prati e degli uccelli del cielo.

Facciamo bene ad occuparci di noi stessi

e dei nostri cari, a vivere con equilibrio

e consapevolezza, a pianificare le

nostre spese, certo.

Ma occorre sempre fidarsi della

provvidenza, sapere e capire che siamo

preziosi agli occhi di Dio.

La nostra vita diventa, allora, un

equilibrio da raggiungere fra l’agire con

intelligenza e scaltrezza nelle cose

economiche e la priorità da attribuire

all’iniziativa di Dio.

Siamo nelle sue mani, nelle mani di un

Dio poeta che si diverte ad osservare

i gigli e i passeri.

Con questa consapevolezza concludiamo

la nostra settimana con la preghiera e un

bel sorriso stampato nel cuore!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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