lunedì 28 luglio 2025

Il Vangelo del Martedì 29 Luglio 2025

 

Della 17° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Marta di Betania, Vergine.

Prima Lettura

Se ci amiamo gli uni gli altri,

Dio rimane in noi.

Dalla prima lettera di san

Giovanni apostolo (4,7-16)

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri,

perché l'amore è da Dio: chiunque ama

è stato generato da Dio e conosce Dio.

Chi non ama non ha conosciuto Dio,

perché Dio è amore.

In questo si è manifestato l'amore di Dio

in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo

Figlio unigenito, perché noi avessimo la

vita per mezzo di lui.

In questo sta l'amore: non siamo stati noi

ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi

e ha mandato il suo Figlio come vittima

di espiazione per i nostri peccati.

Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche

noi dobbiamo amarci gli uni gli altri.

Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo

gli uni gli altri, Dio rimane in noi e

l'amore di lui è perfetto in noi.

In questo si conosce che noi rimaniamo

in lui ed egli in noi: egli ci ha donato

il suo Spirito.

E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo

che il Padre ha mandato il suo Figlio

come salvatore del mondo.

Chiunque confessa che Gesù è il Figlio

di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio.

E noi abbiamo conosciuto e creduto

l'amore che Dio ha in noi.

Dio è amore; chi rimane nell'amore

rimane in Dio e Dio rimane in lui.

Parola di Dio.

Vangelo

Io credo che sei il Cristo,

il Figlio di Dio.

Dal Vangelo secondo

Giovanni (11,19-27) anno pari.

In quel tempo, molti Giudei erano venuti

da Marta e Maria a consolarle per il fratello.

Marta dunque, come udì che veniva Gesù,

gli andò incontro; Maria invece stava

seduta in casa.

Marta disse a Gesù: «Signore, se tu fossi

stato qui, mio fratello non sarebbe morto!

Ma anche ora so che qualunque cosa tu

chiederai a Dio, Dio te la concederà».

Gesù le disse: «Tuo fratello risorgerà».

Gli rispose Marta: «So che risorgerà

nella risurrezione dell'ultimo giorno».

Gesù le disse: «Io sono la risurrezione

e la vita; chi crede in me, anche se muore,

vivrà; chiunque vive e crede in me,

non morirà in eterno.

Credi questo?».

Gli rispose: «Sì, o Signore, io credo che

tu sei il Cristo, il Figlio di Dio, colui

che viene nel mondo».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Oggi la Chiesa celebra la splendida

memoria di Marta, sorella di Lazzaro

e Maria, passata alla storia per una

cena fra amici.

Quanta retorica ha farcito questa pagina!

Quante meditazioni di dotti predicatori

che hanno esaltato il ruolo di Maria la

 contemplativa rispetto

all’indaffaratissima Marta!

Quante sciocchezze sono state dette,

come se solo l’ascolto e il silenzio sono

graditi a Dio, finendo con lo stilare una

serie di classifica dei discepoli di prima

serie (i contemplativi) e poi tutti gli altri.

No, credetemi, Gesù è stato ben

contento di cenare quella sera.

E sono convinto che, dopo il benevolo

rimprovero fatto a Marta, si sia alzato

insieme a Maria per preparare la tavola.

Marta e Maria, come ho avuto modo di

scrivere molte volte, sono le due

dimensioni essenziali alla vita di fede,

i due binari su cui corre la vita del

discepolo; la preghiera e l’azione.

Non esiste una preghiera che non sfoci

nel servizio e la carità rischia di inaridirsi

se non attinge forza dal rapporto intimo

col Signore nella preghiera

e nella meditazione.

Ma oggi vogliamo sottolineare le tante

persone che, come Marta, davanti ai

problemi si rimboccano le maniche,

che praticano la propria fede con lo

spazzolone e il martello in mano,

sempre pronte ad essere disponibili

in parrocchia quando si tratta di sudare,

magari dietro le quinte!

L’atto di fede di Marta è paragonabile

a una montagna; è grandissimo e per

certi versi, si riconosce in esso

l’illuminazione dello Spirito Santo.

Infatti, di fronte all’evidenza della morte

del fratello, Gesù chiede un atto di fede

nella sua persona.

È Lui la vita che sgorga direttamente

dal cuore del Padre; chi si accosta a Lui

con disponibilità d’animo, può godere di

tale esperienza di gioia e di luce interiore.

Credere in Gesù, a volte, significa

credere in ciò che sembra impossibile

per l’evidenza umana, ma quando si

dà il proprio assenso alla sua Parola,

si vedono subito grandi meraviglie.

Tutto sta a dargli fiducia; il resto lo

fa Lui con la sua grazia.

Quante volte, anche noi, siamo passati

dalla morte alla vita, per esserci fidati

della sua Parola?

Io tante volte, amici, ed è bellissimo,

ma per riuscirci serve tanta preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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