domenica 27 luglio 2025

Il Vangelo del Lunedì 28 Luglio 2025

 

Della 17° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Nazario e Celso, Martiri.

Prima Lettura

Questo popolo ha commesso un grande

peccato: si sono fatti un dio d’oro.

Dal libro dell’Èsodo (32,15-24.30-34)

In quei giorni, Mosè si voltò e scese dal

monte con in mano le due tavole della

Testimonianza, tavole scritte sui due

lati, da una parte e dall’altra.

Le tavole erano opera di Dio, la scrittura

era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.

Giosuè sentì il rumore del popolo che

urlava e disse a Mosè: «C’è rumore di

battaglia nell’accampamento».

Ma rispose Mosè: «Non è il grido di

chi canta: “Vittoria!”.

Non è il grido di chi canta: “Disfatta!”.

Il grido di chi canta a due cori io sento».

Quando si fu avvicinato all’accampamento,

vide il vitello e le danze.

Allora l’ira di Mosè si accese: egli scagliò

dalle mani le tavole, spezzandole ai piedi

della montagna.

Poi afferrò il vitello che avevano fatto,

lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a

ridurlo in polvere, ne sparse la polvere

nell’acqua e la fece bere agli Israeliti.

Mosè disse ad Aronne: «Che cosa ti ha

fatto questo popolo, perché tu l’abbia

gravato di un peccato così grande?».

Aronne rispose: «Non si accenda l’ira

del mio signore; tu stesso sai che questo

popolo è incline al male.

Mi dissero: “Fa’ per noi un dio che

cammini alla nostra testa, perché a Mosè,

quell’uomo che ci ha fatto uscire dalla

terra d’Egitto, non sappiamo che

cosa sia accaduto”.

Allora io dissi: “Chi ha dell’oro?

Toglietevelo!”.

Essi me lo hanno dato; io l’ho gettato

nel fuoco e ne è uscito questo vitello».

Il giorno dopo Mosè disse al popolo:

«Voi avete commesso un grande

peccato; ora salirò verso il Signore:

forse otterrò il perdono della vostra colpa».

Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo

popolo ha commesso un grande peccato:

si sono fatti un dio d’oro.

Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato.

Altrimenti, cancellami dal tuo libro

che hai scritto!».

Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò

dal mio libro colui che ha peccato

contro di me.

Ora va’, conduci il popolo là dove

io ti ho detto.

Ecco, il mio angelo ti precederà; nel

giorno della mia visita li punirò per

il loro peccato».

Parola di Dio.

Vangelo

Il granello di senapa diventa un albero,

tanto che gli uccelli del cielo vengono

a fare il nido fra i suoi rami.

Dal Vangelo secondo

Matteo (13,31-35) anno dispari.

In quel tempo, Gesù espose alla folla

un’altra parabola, dicendo: «Il regno

dei cieli è simile a un granello di

senape, che un uomo prese e seminò

nel suo campo.

Esso è il più piccolo di tutti i semi ma,

una volta cresciuto, è più grande delle

altre piante dell’orto e diventa un

albero, tanto che gli uccelli del cielo

vengono a fare il nido fra i suoi rami».

Disse loro un’altra parabola: «Il regno

dei cieli è simile al lievito, che una

donna prese e mescolò in tre misure di

farina, finché non fu tutta lievitata».

Tutte queste cose Gesù disse alle folle

con parabole e non parlava ad esse se

non con parabole, perché si compisse

ciò che era stato detto per mezzo del

profeta: «Aprirò la mia bocca

con parabole,

proclamerò cose nascoste fin dalla

fondazione del mondo».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

È piccola cosa il regno, inizia come un

seme di senapa, assomiglia al lievito

messo nella pasta per far lievitare il pane.

È piccola cosa, ma essenziale.

Senza lievito il pane resta secco e duro,

senza l’arbusto di senapa gli uccelli non

saprebbero come fare a riposarsi dal caldo.

Così è la nostra realtà di credenti, di

cristiani; è poca cosa, è un

piccolo strumento.

Nulla a che vedere con le grandi

organizzazioni del mondo, con le grandi

multinazionali, con gli organismi

internazionali dai nomi altisonanti.

La Chiesa, che insegue il Regno ed è

sempre in ritardo, non riesce in alcun

modo a stare dietro alla fantasia dello

Spirito che sempre ci precede, e molto

spesso ci distanzia.

Animo, discepoli del risorto,

cercatori di Dio!

Anche se le nostre comunità sono poca

cosa, anche se il nostro servizio è

limitato e fatichiamo a trovare qualche

catechista in parrocchia e alle nostre

proposte partecipano quattro gatti,

siamo chiamati a far fermentare la

pasta, non a far diventare lievito ogni cosa.

Il problema non è che ci sono pochi

cristiani, ma che quei pochi sono

poco credibili.

Iniziamo la nostra giornata nel segno

dei piccoli gesti, della minuzia dei gesti

con cui cercheremo di rendere gloria al

Signore, in attesa che cresca il regno

attraverso l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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