sabato 26 luglio 2025

Il Vangelo di Domenica 27 Luglio 2025

 

Della 17° Domenica del Tempo Ordinario.

Santa Natalia e compagni Martiri a Cordova.

Prima Lettura.

Non si adiri il mio Signore, se parlo.

Dal libro della Gènesi (18,20-32)

In quei giorni, disse il Signore: «Il grido

di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e

il loro peccato è molto grave.

Voglio scendere a vedere se proprio hanno

fatto tutto il male di cui è giunto il grido

fino a me; lo voglio sapere!».

Quegli uomini partirono di là e andarono

verso Sòdoma, mentre Abramo stava

ancora alla presenza del Signore.

Abramo gli si avvicinò e gli disse: «Davvero

sterminerai il giusto con l’empio?

Forse vi sono cinquanta giusti nella città:

davvero li vuoi sopprimere?

E non perdonerai a quel luogo per riguardo

ai cinquanta giusti che vi si trovano?

Lontano da te il far morire il giusto con

l’empio, così che il giusto sia trattato

come l’empio; lontano da te!

Forse il giudice di tutta la terra non

praticherà la giustizia?».

Rispose il Signore: «Se a Sòdoma troverò

cinquanta giusti nell’ambito della città,

per riguardo a loro perdonerò a tutto

quel luogo».

Abramo riprese e disse: «Vedi come

ardisco parlare al mio Signore, io che

sono polvere e cenere: forse ai cinquanta

giusti ne mancheranno cinque; per questi

cinque distruggerai tutta la città?».

Rispose: «Non la distruggerò, se ve ne

troverò quarantacinque».

Abramo riprese ancora a parlargli e disse:

«Forse là se ne troveranno quaranta».

Rispose: «Non lo farò, per riguardo a

quei quaranta».

Riprese: «Non si adiri il mio Signore,

se parlo ancora: forse là se ne

troveranno trenta».

Rispose: «Non lo farò, se ve ne

troverò trenta».

Riprese: «Vedi come ardisco parlare

al mio Signore!

Forse là se ne troveranno venti».

Rispose: «Non la distruggerò per

riguardo a quei venti».

Riprese: «Non si adiri il mio Signore,

se parlo ancora una volta sola: forse là

se ne troveranno dieci».

Rispose: «Non la distruggerò per

riguardo a quei dieci».

Parola di Dio.

 

Salmo Responsoriale dal Sal 137 (138)

Ripetiamo. Nel giorno in cui ti ho

invocato mi hai risposto.

 

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore:

hai ascoltato le parole della mia bocca.

Non agli dèi, ma a te voglio cantare,

mi prostro verso il tuo tempio santo. R.

 

Rendo grazie al tuo nome per il tuo

amore e la tua fedeltà: hai reso la tua

promessa più grande del tuo nome.

Nel giorno in cui ti ho invocato, mi hai

risposto, hai accresciuto in me la forza. R.

 

Perché eccelso è il Signore, ma guarda

verso l’umile; il superbo invece lo

riconosce da lontano.

Se cammino in mezzo al pericolo, tu mi

ridoni vita; contro la collera dei miei

avversari stendi la tua mano. R.

 

La tua destra mi salva.

Il Signore farà tutto per me.

Signore, il tuo amore è per sempre: non

abbandonare l’opera delle tue mani. R.

 

Seconda Lettura

Con lui Dio ha dato vita anche a

voi, perdonando tutte le colpe.

Dalla lettera di san Paolo

apostolo ai Colossési (2,12-14)

Fratelli, con Cristo sepolti nel battesimo,

con lui siete anche risorti mediante la

fede nella potenza di Dio, che lo ha

risuscitato dai morti.

Con lui Dio ha dato vita anche a voi,

che eravate morti a causa delle colpe

e della non circoncisione della vostra

carne, perdonandoci tutte le colpe e

annullando il documento scritto contro

di noi che, con le prescrizioni, ci era

contrario: lo ha tolto di mezzo

inchiodandolo alla croce.

Parola di Dio.

 

Acclamazione al Vangelo

 

Alleluia, alleluia.

 

Avete ricevuto lo Spirito che rende

figli adottivi, per mezzo del quale

gridiamo: «Abbà! Padre!». (Rm 8,15bc)

 

Alleluia, alleluia.

 

Vangelo

Chiedete e vi sarà dato.

Dal Vangelo secondo

Luca (11,1-13) anno C.

Gesù si trovava in un luogo a pregare;

quando ebbe finito, uno dei suoi discepoli

gli disse: «Signore, insegnaci a pregare,

come anche Giovanni ha insegnato

ai suoi discepoli».

Ed egli disse loro: «Quando pregate,

dite: "Padre, sia santificato il tuo nome,

venga il tuo regno; dacci ogni giorno il

nostro pane quotidiano, e perdona a noi

i nostri peccati, anche noi infatti

perdoniamo a ogni nostro debitore,

e non abbandonarci alla tentazione"».

Poi disse loro: «Se uno di voi ha un amico

e a mezzanotte va da lui a dirgli: “Amico,

prestami tre pani, perché è giunto da me

un amico da un viaggio e non ho nulla

da offrirgli”; e se quello dall’interno gli

risponde: “Non m’importunare, la porta

è già chiusa, io e i miei bambini siamo

a letto, non posso alzarmi per darti i pani”,

vi dico che, anche se non si alzerà a

darglieli perché è suo amico, almeno

per la sua invadenza si alzerà a dargliene

quanti gliene occorrono.

Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà

dato, cercate e troverete, bussate

e vi sarà aperto.

Perché chiunque chiede riceve e chi

cerca trova e a chi bussa sarà aperto.

Quale padre tra voi, se il figlio gli

chiede un pesce, gli darà una serpe

al posto del pesce?

O se gli chiede un uovo, gli darà

uno scorpione?

Se voi dunque, che siete cattivi, sapete

dare cose buone ai vostri figli, quanto

più il Padre vostro del cielo darà lo

Spirito Santo a quelli che glielo chiedono!».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Come Maria di Betania possiamo fare

l’esperienza splendida di sederci e

metterci in ascolto del Maestro che parla.

Il cuore, allora, scopre di sé una nuova

dimensione, fino ad allora sconosciuta,

un percorso che-stupore!-lo mette in

contatto con Dio.

Niente ‘vocine’ o autosuggestioni,

credetemi, solo la scoperta dell’oceano

su cui passeggiamo senza saperlo.

La dimensione dell’interiorità, del

silenzio, della scoperta di Dio passa

attraverso l’esperienza della preghiera,

una delle esperienze universali

dell’umanità.

Ma, ahimè, il cuore dell’uomo tende a

possedere, a manipolare, a schematizzare

e anche la splendida esperienza della

preghiera rischia di essere svilita e

sbiadita, ridotta a noiosa ripetizione,

a dovere da assolvere, a estremo

ricorso in caso di difficoltà.

La Parola di Dio di oggi ci aiuta a capire

cos’è la preghiera secondo Dio.

La preghiera è amicizia.

La pagina della Genesi è un capolavoro

che ci svela il volto di Dio; Sodoma

e Gomorra sono due città violente e

depravate e Dio decide di distruggerle,

abbandonandole al proprio destino.

Dio è dubbioso; ormai il rapporto di

amicizia con Abramo si è consolidato

e decide di parlargli del proprio progetto.

Abramo ha un tuffo nel cuore; a Sodoma

abita Lot, suo nipote, e inizia una

serrata contrattazione.

Alla fine la spunta Abramo; se Dio

troverà a Sodoma anche solo cinque

giusti salverà l’intera città.

Sodoma sarà distrutta.

La preghiera è un colloquio intimo,

uno scambio di opinioni, una

reciproca intesa.

Non una lista della spesa, non un

tentativo di corruzione, non una

litania portafortuna.

Concepiamo la preghiera come una

serie di formule bene auguranti, ma la

preghiera è fatta anzitutto di ascolto,

l’ascolto di Dio, e di intercessione,

intercessione per il mondo, non per

i miei bisogni.

La preghiera è fiducia.

Gesù ci svela il volto del Padre;

è a Lui che rivolgiamo la preghiera.

Non a un despota capriccioso, non a

un potente da convincere.

Siamo diventati figli, ci ha detto san

Paolo, Dio ci tratta come tratta il suo

figlio beneamato.

Un buon Padre sa di cosa ha bisogno

il proprio figlio, non lo lascia penare.

Molte delle nostre preghiere restano

inascoltate perché sbagliano indirizzo

del destinatario; non si rivolgono a un

padre ma a un patrigno o a un antipatico

tutore a cui chiedere qualcosa che,

pensiamo, in realtà ci è dovuto.

La splendida e unica preghiera che Gesù

ci ha lasciato dovrebbe essere la preghiera

sempre presente sulle nostre labbra,

a cui attingere, preghiera piena di buon

senso e di concretezza, di affetto e di

gioia, di fiducia e di realismo, ci permette

di rimettere al centro la nostra giornata.

La preghiera è costante.

Come la vedova della parabola il

Signore ci invita ad insistere.

Gesù non entra nel merito: forse la

questione sollevata dalla vedova è un

litigio tra vicini e il giudice ha ben altro

di cui occuparsi.

Eppure, alla fine, cede.

Gesù è sicuro di ciò che dice; se

chiediamo otteniamo, se ci affidiamo

siamo accolti in un caldo abbraccio

dal Padre.

Ma è a un Padre che ci rivolgiamo

con costanza?

Leggendo questa pagina sorrido; ho

pregato molto nella mia vita e non

sono mai stato esaudito. Perché?

Già sant’Agostino si poneva questa

domanda e rispondeva mirabilmente;

non sei esaudito perché chiedi male,

senza l’insistenza dell’amico importuno,

perché ciò che chiedi non è il tuo vero

bene (guardandomi indietro, vedo i

problemi sotto una luce completamente

diversa), perché Dio aspetta ad esaudirti

per lasciare crescere in te il desiderio

di ciò che chiedi.

Mi correggo, allora; nella mia preghiera

non ho mai ottenuto ciò che chiedevo.

Ma sempre ciò che desideravo.

Perché no?

Perché non imparare a pregare?

La preghiera ha bisogno di te, anzitutto;

come sei, devoto o ateo, santo o peccatore.

Ma un ‘tu’ vero, non finto, non di facciata.

La preghiera ha bisogno di un tempo;

cinque minuti, per iniziare, il tempo in

cui non sei proprio rimbambito o distratto,

spegnendo il cellulare e isolandoti.

La preghiera ha bisogno di un luogo;

la tua camera, la metro, la pausa pranzo.

La preghiera ha bisogno di una parola

da ascoltare; meglio se il Vangelo del

giorno, da leggere con calma e assaporare.

La preghiera ha bisogno di una parola

da dire; le persone che incontri, le cose

che ti angustiano, un ‘grazie’ detto a Dio.

La preghiera ha bisogno di una parola

da vivere; cosa cambia ora che riprendi

la tua attività quotidiana?

Venga lo Spirito promesso dal Signore,

amici, lo Spirito che ci permette di

vedere con uno sguardo diverso anche

le cose che ci sembrano indispensabili

alla nostra felicità, capendo, infine,

che ciò che riteniamo un ostacolo

insuperabile non è poi così importante

risolverlo e-forse-non è neppure un ostacolo.

Perché, nella preghiera, scopriremo che

nulla ci può impedire di dire con verità; Padre.

Perciò, amici, dobbiamo solo parlare con

il Signore attraverso la preghiera,

buona Domenica Fausto.

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