Della 17° settimana del Tempo Ordinario.
Santi Gioacchino e Anna,
genitori della Beata Vergine Maria.
Prima Lettura
Ecco il sangue dell'alleanza
che il Signore ha concluso con voi.
Dal libro dell'Èsodo (24,3-8)
In quei giorni, Mosè andò a riferire al
popolo tutte le parole del Signore
e tutte le norme.
Tutto il popolo rispose a una sola voce
dicendo: «Tutti i comandamenti che il
Signore ha dato, noi li eseguiremo!».
Mosè scrisse tutte le parole del Signore.
Si alzò di buon mattino ed eresse un
altare ai piedi del monte, con dodici
stele per le dodici tribù d'Israele.
Incaricò alcuni giovani tra gli Israeliti
di offrire olocausti e di sacrificare
giovenchi come sacrifici di comunione,
per il Signore.
Mosè prese la metà del sangue e la
mise in tanti catini e ne versò l'altra
metà sull'altare.
Quindi prese il libro dell'alleanza e lo
lesse alla presenza del popolo.
Dissero: «Quanto ha detto il Signore,
lo eseguiremo e vi presteremo ascolto».
Mosè prese il sangue e ne asperse il
popolo, dicendo: «Ecco il sangue
dell'alleanza che il Signore ha concluso
con voi sulla base di tutte queste parole!».
Parola di Dio.
Vangelo
Lasciate che l’una e l’altro crescano
insieme fino alla mietitura.
Dal Vangelo secondo
Matteo (13,24-30) anno dispari.
In quel tempo, Gesù espose alla folla
un’altra parabola, dicendo: «Il regno
dei cieli è simile a un uomo che ha
seminato del buon seme nel suo campo.
Ma, mentre tutti dormivano, venne il
suo nemico, seminò della zizzania in
mezzo al grano e se ne andò.
Quando poi lo stelo crebbe e fece frutto,
spuntò anche la zizzania.
Allora i servi andarono dal padrone di
casa e gli dissero: “Signore, non hai
seminato del buon seme nel tuo campo?
Da dove viene la zizzania?”.
Ed egli rispose loro: “Un nemico ha
fatto questo!”.
E i servi gli dissero: “Vuoi che andiamo
a raccoglierla?”.
“No, rispose, perché non succeda che,
raccogliendo la zizzania, con essa
sradichiate anche il grano.
Lasciate che l’una e l’altro crescano
insieme fino alla mietitura e al momento
della mietitura dirò ai mietitori:
raccogliete prima la zizzania e legatela
in fasci per bruciarla; il grano invece
riponételo nel mio granaio”».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Questa
volta la parabola riguarda i
problemi
della Parola ad attecchire in
noi,
e del Regno di Dio a diffondersi.
Gesù
parla di zizzania che cresce insieme
al
grano buono, col rischio di soffocare
le
piante e dello zelo dei servi che
vorrebbero
fare una improvvida selezione,
col
rischio di strappare anche il grano buono.
Il
Maestro ci rasserena; se sperimentiamo
in
noi la zizzania, la parte oscura, è del
tutto
normale; è l’avversario che l’ha
seminata
in noi, è lui che vuole che il
grano
buono soffochi.
Il
discepolo fa continuamente esperienza
del
proprio limite e del proprio peccato,
sa
bene quanto la sua fede, che
sperimenta
preziosa ed essenziale,
è
minata dalla distrazione, dal
compromesso,
dalla desolazione.
È
inevitabile che sia così; non esiste una
vita
senza ombre, nemmeno nel discepolo.
Accogliere
il limite in noi e anche il
peccato,
senza assecondarlo, senza
lasciarsene
travolgere, ci fa crescere
nell’abbandono
in Dio, ci permette
di
crescere nell’umiltà.
Non
siamo ancora nel Regno, non è
ancora
compiuta la nostra crescita.
Dimoriamo
nella pace del cuore e della
preghiera,
sapendo che il Signore
sa
bene come fare il proprio mestiere.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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