Della 14° settimana del Tempo Ordinario.
Santi Aquila e Priscilla, Sposi
e martiri, discepoli di San Paolo.
Prima lettura.
Ti chiamerai Israele, perché hai
combattuto con Dio e hai vinto.
Dal libro della Gènesi (32,23-33)
In quei giorni, di notte Giacobbe si alzò,
prese le due mogli, le due schiave, i suoi
undici bambini e passò il guado dello Iabbok.
Li prese, fece loro passare il torrente
e portò di là anche tutti i suoi averi.
Giacobbe rimase solo e un uomo lottò
con lui fino allo spuntare dell’aurora.
Vedendo che non riusciva a vincerlo,
lo colpì all’articolazione del femore e
l’articolazione del femore di Giacobbe
si slogò, mentre continuava a lottare con lui.
Quello disse: «Lasciami andare, perché
è spuntata l’aurora».
Giacobbe rispose: «Non ti lascerò,
se non mi avrai benedetto!».
Gli domandò: «Come ti chiami?».
Rispose: «Giacobbe».
Riprese: «Non ti chiamerai più Giacobbe,
ma Israele, perché hai combattuto con Dio
e con gli uomini e hai vinto!».
Giacobbe allora gli chiese: «Svelami il
tuo nome».
Gli rispose: «Perché mi chiedi il nome?».
E qui lo benedisse.
Allora Giacobbe chiamò quel luogo
Penuèl: «Davvero-disse-ho visto Dio
faccia a faccia, eppure la mia vita
è rimasta salva».
Spuntava il sole, quando Giacobbe
passò Penuèl e zoppicava all’anca.
Per questo gli Israeliti, fino ad oggi,
non mangiano il nervo sciatico, che è
sopra l’articolazione del femore, perché
quell’uomo aveva colpito l’articolazione
del femore di Giacobbe nel nervo sciatico.
Parola di Dio.
Vangelo.
La messe è abbondante,
ma sono pochi gli operai!
Dal Vangelo secondo
Matteo (9,32-38) anno dispari.
In quel tempo, presentarono a Gesù
un muto indemoniato.
E dopo che il demonio fu scacciato,
quel muto cominciò a parlare.
E le folle, prese da stupore, dicevano:
«Non si è mai vista una cosa
simile in Israele!».
Ma i farisei dicevano: «Egli scaccia i
demòni per opera del principe dei demòni».
Gesù percorreva tutte le città e i villaggi,
insegnando nelle loro sinagoghe,
annunciando il vangelo del Regno e
guarendo ogni malattia e ogni infermità.
Vedendo le folle, ne sentì compassione,
perché erano stanche e sfinite come
pecore che non hanno pastore.
Allora disse ai suoi discepoli: «La messe
è abbondante, ma sono pochi gli operai!
Pregate dunque il signore della messe,
perché mandi operai nella sua messe!».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La
folla è stupita, non sta più nella pelle,
i
miracoli si susseguono, le parole del
falegname
di Nazareth incantano e
scaldano,
scuotono e accarezzano,
convertono
e risanano.
La
folla lo ama, perché si sente amata,
accolta,
capita.
Com’è
diverso il Dio che Gesù racconta
dal
Dio severo e intransigente presentato
dai
farisei e dagli scribi!
Com’è
liberante la sua opera,
la
sua azione, il suo volto di Dio!
La
folla si sente amata, e lo è; Gesù dona
tutto
se stesso, non si risparmia per portare
ovunque
il Regno, ovunque la
Buona
Novella del Regno.
Ama
la folla, ne sente compassione, non
la
giudica, ma assiste.
La
folla è e ancora resta come pecore
senza
pastore, fragili, senza riferimenti,
senza
salvezza.
Gesù
chiede operai per la messe, ha
bisogno
di aiuti, di altri che, come Lui,
siano
consolatori, si facciano accanto.
Gesù
sogna la Chiesa, una comunità di
persone
che, con amore e passione,
con
compassione e tenerezza, proclami
il
Regno di Dio.
Preghiamo
ancora il padrone della messe
che
ci faccia discepoli secondo il suo cuore.
Impegniamoci,
in questa giornata, ad
essere
il volto compassionevole del
Signore
per le persone che incontreremo!
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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