martedì 15 luglio 2025

Il Vangelo del Mercoledì 16 Luglio 2025

 

Della 15° settimana del Tempo Ordinario.

Beata Vergine Maria del

Monte Carmelo, apparizione.

Prima lettura.

L’angelo del Signore apparve in una

fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto.

Dal libro dell’Èsodo (3,1-6.9-12)

In quei giorni, mentre Mosè stava

pascolando il gregge di Ietro, suo

suocero, sacerdote di Madian, condusse

il bestiame oltre il deserto e arrivò al

monte di Dio, l’Oreb.

L’angelo del Signore gli apparve in una

fiamma di fuoco dal mezzo di un roveto.

Egli guardò ed ecco: il roveto ardeva per

il fuoco, ma quel roveto non si consumava.

Mosè pensò: «Voglio avvicinarmi a

osservare questo grande spettacolo:

perché il roveto non brucia?».

Il Signore vide che si era avvicinato per

guardare; Dio gridò a lui dal roveto:

«Mosè, Mosè!». Rispose: «Eccomi!».

Riprese: «Non avvicinarti oltre!

Togliti i sandali dai piedi, perché il

luogo sul quale tu stai è suolo santo!».

E disse: «Io sono il Dio di tuo padre, il

Dio di Abramo, il Dio di Isacco,

il Dio di Giacobbe».

Mosè allora si coprì il volto, perché

aveva paura di guardare verso Dio.

Il Signore disse: «Ecco, il grido degli

Israeliti è arrivato fino a me e io stesso

 ho visto come gli Egiziani li opprimono.

Perciò va’! Io ti mando dal faraone.

Fa’ uscire dall’Egitto il mio popolo,

gli Israeliti!».

Mosè disse a Dio: «Chi sono io per

andare dal faraone e far uscire gli

Israeliti dall’Egitto?».

Rispose: «Io sarò con te.

Questo sarà per te il segno che io ti ho

mandato: quando tu avrai fatto uscire il

popolo dall’Egitto, servirete Dio su

questo monte».

Parola di Dio.

Vangelo.

Hai nascosto queste cose ai sapienti

e le hai rivelate ai piccoli.

Dal Vangelo secondo

Matteo (11,25-27) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse: «Ti rendo lode,

Padre, Signore del cielo e della terra,

perché hai nascosto queste cose ai

sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.

Sì, o Padre, perché così hai deciso

nella tua benevolenza.

Tutto è stato dato a me dal Padre mio;

nessuno conosce il Figlio se non il Padre,

e nessuno conosce il Padre se non il Figlio

e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Ci si può abituare, adattare, a tutto, ed è

una delle peculiarità dell’essere umano.

Al dolore, alle condizioni estreme,

alla menomazione.

Ed è un bene.

Ma ci si può abituare anche alle cose

positive, e questo è terribile.

All’amore, alle tante cose che abbiamo

e che non ci sono dovute, alle emozioni

che dobbiamo sempre aumentare per

caricarci di adrenalina.

Ci si abitua anche a Dio, purtroppo.

Lo sa Gesù, quando vede il suo popolo

ridurre la fede alla scrupolosa ed inutile

osservanza di mille precetti creati

dagli uomini devoti.

Lo sappiamo noi, che di quel Gesù siamo

discepoli e che, pure, abbiamo fatto lo

stesso errore, abituandoci alla fede.

Siamo cattolici senza gloria, senza

convinzione, tali perché nati in Italia.

Fossimo nati in Marocco saremmo

musulmani ed induisti se nati a Mumbay.

Gesù cerca di scuotere le placide

cittadine ebraiche che non accolgono

la novità del Regno mentre le città

pagane dannate si sono scosse, hanno

creduto, si sono convertite.

Invece di giudicare coloro che sono

peggio di noi, che non credono, che

vivono dissolutamente, sentendoci

tutto sommato non peggiori,

convertiamoci e accogliamo

la novità di Dio, attraverso

l’aiuto della preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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