lunedì 14 luglio 2025

Il Vangelo del Martedì 15 Luglio 2025

 

Della 15° settimana del Tempo Ordinario.

San Bonaventura, Vescovo

e Dottore della Chiesa.

Prima lettura.

Lo chiamò Mosè perché l’aveva tratto

dalle acque; cresciuto in età, egli si

recò dai suoi fratelli.

Dal libro dell’Èsodo (2,1-15)

In quei giorni, un uomo della famiglia

di Levi andò a prendere in moglie una

discendente di Levi.

La donna concepì e partorì un figlio;

vide che era bello e lo tenne nascosto

per tre mesi.

Ma non potendo tenerlo nascosto più oltre,

prese per lui un cestello di papiro, lo spalmò

di bitume e di pece, vi adagiò il bambino e

lo depose fra i giunchi sulla riva del Nilo.

La sorella del bambino si pose a osservare

da lontano che cosa gli sarebbe accaduto.

Ora la figlia del faraone scese al Nilo per

fare il bagno, mentre le sue ancelle

passeggiavano lungo la sponda del Nilo.

Ella vide il cestello fra i giunchi e mandò

la sua schiava a prenderlo.

L’aprì e vide il bambino: ecco, il piccolo

piangeva.

Ne ebbe compassione e disse: «È un

bambino degli Ebrei».

La sorella del bambino disse allora alla

figlia del faraone: «Devo andare a

chiamarti una nutrice tra le donne ebree,

perché allatti per te il bambino?». «Va’»,

rispose la figlia del faraone.

La fanciulla andò a chiamare la madre

del bambino.

La figlia del faraone le disse: «Porta con

te questo bambino e allattalo per me;

io ti darò un salario».

La donna prese il bambino e lo allattò.

Quando il bambino fu cresciuto, lo

condusse alla figlia del faraone.

Egli fu per lei come un figlio e lo chiamò

Mosè, dicendo: «Io l’ho tratto dalle acque!».

Un giorno Mosè, cresciuto in età, si recò

dai suoi fratelli e notò i loro lavori forzati.

Vide un Egiziano che colpiva un Ebreo,

uno dei suoi fratelli.

Voltatosi attorno e visto che non c’era

nessuno, colpì a morte l’Egiziano e lo

sotterrò nella sabbia.

Il giorno dopo uscì di nuovo e vide due

Ebrei che litigavano; disse a quello che

aveva torto: «Perché percuoti il tuo fratello?».

Quegli rispose: «Chi ti ha costituito

capo e giudice su di noi?

Pensi forse di potermi uccidere, come

hai ucciso l’Egiziano?».

Allora Mosè ebbe paura e pensò:

«Certamente la cosa si è risaputa».

Il faraone sentì parlare di questo fatto e

fece cercare Mosè per metterlo a morte.

Allora Mosè fuggì lontano dal faraone

e si fermò nel territorio di Madian.

Parola di Dio.

Vangelo.

Nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne

e la terra di Sòdoma saranno trattate

meno duramente di voi.

Dal Vangelo secondo

Matteo (11,20-24) anno dispari.

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare

le città nelle quali era avvenuta la maggior

 parte dei suoi prodigi, perché non si erano

convertite: «Guai a te, Corazìn!

Guai a te, Betsàida!

Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero

avvenuti i prodigi che ci sono stati in

mezzo a voi, già da tempo esse, vestite

di sacco e cosparse di cenere,

si sarebbero convertite.

Ebbene, io vi dico: nel giorno del

giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate

meno duramente di voi.

E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata

fino al cielo?

Fino agli inferi precipiterai!

Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti

i prodigi che ci sono stati in mezzo a te,

oggi essa esisterebbe ancora!

Ebbene, io vi dico: nel giorno del

giudizio, la terra di Sodòma sarà

trattata meno duramente di te!».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Corazim, Betsaida, non accolgono la

Parola del Maestro, il suo invito

a conversione.

Talmente certe della propria elezione

e della propria salvezza, le città di

Israele guardano agli stranieri con

sufficienza, ostentano sicurezza,

reclamano salvezza assicurata.

Come dar loro torto?

Da pochi decenni Gerusalemme, col suo

nuovo e luccicante tempio, è tornata ad

essere la grande città conosciuta sin dai

tempi di Salomone.

Una ricostituita classe sacerdotale ha

rimesso in piedi un'intera nazione; tutto

ruota intorno al pellegrinaggio al Tempio.

Gli inviti alla conversione di questo

sconosciuto e marginale falegname di

Nazareth non scuotono molto le coscienze.

E Gesù, turbato, scuote e profetizza; le

pagane città di Tiro e Sidone si sarebbero

certamente convertite alla predicazione

del Galileo.

Guai a noi quando siamo certi della

nostra salvezza!

Guai, se la nostra Chiesa perde lo

smalto della profezia e si adagia sulle

proprie conquiste!

Guai, se pensiamo di essere esenti da

conversione, se guardiamo gli altri

dall’alto in basso, convinti di essere,

se non migliori, almeno non peggiori

di coloro che non credono!

Lasciamoci ancora scuotere da questa

Parola caustica ed efficace, chiedendo

aiuto alla preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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