Della 14° settimana del Tempo Ordinario.
San Benedetto da Norcia, Abate,
patrono d'Europa.
Prima lettura.
Inclina il tuo cuore alla prudenza.
Dal libro dei Proverbi (2,1-9)
Figlio mio, se tu accoglierai le mie
parole e custodirai in te i miei precetti,
tendendo il tuo orecchio alla sapienza,
inclinando il tuo cuore alla prudenza,
se appunto invocherai l'intelligenza
e rivolgerai la tua voce alla prudenza,
se la ricercherai come l'argento e per
averla scaverai come per i tesori,
allora comprenderai il timore del Signore
e troverai la conoscenza di Dio, perché il
Signore dà la sapienza, dalla sua bocca
escono scienza e prudenza.
Egli riserva ai giusti il successo, è scudo
a coloro che agiscono con rettitudine,
vegliando sui sentieri della giustizia
e proteggendo le vie dei suoi fedeli.
Allora comprenderai l'equità e la giustizia,
la rettitudine e tutte le vie del bene.
Parola di Dio.
Vangelo.
Voi che mi avete seguito,
riceverete cento volte tanto.
Dal Vangelo secondo
Matteo (19,27-29) anno dispari.
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco,
noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo
seguito; che cosa dunque ne avremo?».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico:
voi che mi avete seguito, quando il Figlio
dell’uomo sarà seduto sul trono della
sua gloria, alla rigenerazione del mondo,
siederete anche voi su dodici troni a
giudicare le dodici tribù d’Israele.
Chiunque avrà lasciato case, o fratelli,
o sorelle, o padre, o madre, o figli,
o campi per il mio nome, riceverà cento
volte tanto e avrà in eredità la vita eterna».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Nel
cuore dell’estate la Chiesa celebra
con
gioia uno dei suoi figli più preziosi;
Benedetto,
che in un momento tragico
della
storia dell’Europa e della Chiesa,
seppe
trovare un modo tutto nuovo di
stare
con Cristo rifondando l’umanità.
Benedetto
benedetto! Di nome e di fatto!
Il
suo desiderio di rifugiarsi nel Signore,
lontano
dal mondo, quel bisogno assoluto
di
galleggiare sulle macerie di un mondo
in
disfacimento attingendo e rielaborando
precedenti
esperienze di vita comunitaria
fatte
da altri, hanno ‘inventato’ il
monachesimo
occidentale.
La
sua regola, a distanza di un millennio,
risplende
per il suo equilibrio e il suo
buon
senso e ancora attira migliaia di
uomini
e donne a lasciare tutto per
vivere
sotto la guida di un abate sulle
strade
della sequela di Cristo.
Benedetto
ricorda alla nostra società
e
alla nostra Chiesa, troppo spesso
ridotta
ad agenzia di servizi religiosi,
la
priorità dell’interiorità, della
meditazione
e della preghiera.
Come
bene scrive nella sua regola,
il
discepolo non deve anteporre nulla
all’amore
di Cristo.
Troppe
volte, invece, anche se credenti,
anche
se discepoli, troviamo mille cose da
fare
prima di fermarci e di lasciarci amare
dalla
tenerissima presenza del Maestro.
I
monaci, ancora oggi, sono lì a dimostrare
all’umanità
che vale la pena vivere
dedicando
ogni energia alla ricerca di
Dio,
all’ascolto della Parola e alla preghiera.
Imitiamone
il cammino nella condizione
in
cui viviamo!
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato
il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta
la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,
rimetti a noi i nostri debiti come anche
noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e non abbandonarci alla tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia,
il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e
benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per
noi peccatori, adesso e nell'ora della
nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e
allo Spirito Santo.
Come era nel principio, ora, e
sempre, nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.
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