martedì 19 agosto 2025

Il Vangelo del Mercoledì 20 Agosto 2025

 

Della 20° settimana del Tempo Ordinario.

San Bernardo di Chiaravalle,

abate e dottore della Chiesa.

Prima Lettura.

Avete detto: Un re regni sopra di noi.

Invece il Signore, vostro Dio, è vostro re.

Dal libro dei Giudici (9,6-15) 

In quei giorni, tutti i signori di Sichem

e tutta Bet Millo si radunarono e andarono

a proclamare re Abimèlec, presso la

Quercia della Stele, che si trova a Sichem.

Ma Iotam, informato della cosa, andò a

porsi sulla sommità del monte Garizìm

e, alzando la voce, gridò: «Ascoltatemi,

signori di Sichem, e Dio ascolterà voi!

Si misero in cammino gli alberi per

ungere un re su di essi.

Dissero all’ulivo: “Regna su di noi”.

Rispose loro l’ulivo: “Rinuncerò al mio

olio, grazie al quale si onorano dèi e

uomini, e andrò a librarmi sugli alberi?”.

Dissero gli alberi al fico: “Vieni tu,

regna su di noi”.

Rispose loro il fico: “Rinuncerò alla mia

dolcezza e al mio frutto squisito, e andrò

a librarmi sugli alberi?”.

Dissero gli alberi alla vite: “Vieni tu,

regna su di noi”.

Rispose loro la vite: “Rinuncerò al mio

mosto, che allieta dèi e uomini, e andrò

a librarmi sugli alberi?”.

Dissero tutti gli alberi al rovo: “Vieni tu,

regna su di noi”.

Rispose il rovo agli alberi: “Se davvero

mi ungete re su di voi, venite, rifugiatevi

alla mia ombra; se no, esca un fuoco

dal rovo e divori i cedri del Libano”».

Parola di Dio.

Vangelo.

Sei invidioso perché io sono buono?

Dal Vangelo secondo

Matteo (20,1-16) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi

discepoli questa parabola: «Il regno

dei cieli è simile a un padrone di casa

che uscì all’alba per prendere a giornata

lavoratori per la sua vigna.

Si accordò con loro per un denaro al

giorno e li mandò nella sua vigna.

Uscito poi verso le nove del mattino,

ne vide altri che stavano in piazza,

disoccupati, e disse loro: “Andate anche

voi nella vigna; quello che è giusto

ve lo darò”.

Ed essi andarono.

Uscì di nuovo verso mezzogiorno,

e verso le tre, e fece altrettanto.

Uscito ancora verso le cinque, ne vide

altri che se ne stavano lì e disse loro:

“Perché ve ne state qui tutto il giorno

senza far niente?”.

Gli risposero: “Perché nessuno ci ha

presi a giornata”.

Ed egli disse loro: “Andate anche

voi nella vigna”.

Quando fu sera, il padrone della vigna

disse al suo fattore: “Chiama i lavoratori

e da’ loro la paga, incominciando dagli

ultimi fino ai primi”.

Venuti quelli delle cinque del pomeriggio,

ricevettero ciascuno un denaro.

Quando arrivarono i primi, pensarono

che avrebbero ricevuto di più.

Ma anch’essi ricevettero ciascuno

un denaro.

Nel ritirarlo, però, mormoravano

contro il padrone dicendo: “Questi

ultimi hanno lavorato un’ora soltanto

e li hai trattati come noi, che abbiamo

sopportato il peso della giornata e il caldo”.

Ma il padrone, rispondendo a uno di loro,

disse: “Amico, io non ti faccio torto.

Non hai forse concordato con me

per un denaro?

Prendi il tuo e vattene.

Ma io voglio dare anche a quest’ultimo

quanto a te: non posso fare delle mie cose

quello che voglio?

Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?”.

Così gli ultimi saranno primi e i primi, ultimi».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Il cuore della parabola di oggi sta tutto

nell’annotazione che fanno gli operai

della prima ora, che hanno lavorato

tutto il giorno sotto il sole cocente.

Mentre sono in fila che aspettano la

propria paga, vedendo che gli operai

dell’ultima ora ricevono un denaro,

pensano di ricevere di più.

È giusto, logico, tutti l’avremmo pensato,

è una questione di giustizia.

Poi, quando ricevono anch’essi un

denaro, paurosi, invece di chiedere ciò

che hanno pensato, chiedono per gli

altri di meno.

Sono forti con i deboli e deboli con i forti.

Un denaro, ci dicono gli esegeti, era lo

stipendio base perché una persona

potesse dar da mangiare alla

propria famiglia.

E così capiamo che quell’ultima chiamata

alle cinque del pomeriggio, inutile da un

punto di vista lavorativo, è l’occasione,

per lo straordinario padrone della vigna,

di dare il necessario a dei poveracci

senza umiliarli.

Gli operai della prima ora, invece,

chiedono per loro la fame.

Mistero della miseria umana e del male

che alberga nei nostri cuori!

Gioiamo e preghiamo, amici, di poter

lavorare nella vigna del Signore, gioiamo

nel vedere fratelli e sorelle fare

esperienza della misericordia del Signore

anche all’ultimo minuto!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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