venerdì 22 agosto 2025

Il Vangelo del Sabato 23 Agosto 2025

 

Della 20° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Rosa da Lima, Vergine.

Prima Lettura.

Il Signore non ti ha fatto mancare uno

che esercitasse il diritto di riscatto.

Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.

Dal libro di Rut (2,1-3.8-11;4,13-17)

Noemi aveva un parente da parte del

marito, un uomo altolocato della famiglia

di Elimèlec, che si chiamava Booz.

Rut, la moabita, disse a Noemi: «Lasciami

andare in campagna a spigolare dietro

qualcuno nelle cui grazie riuscirò a entrare».

Le rispose: «Va’ pure, figlia mia».

Rut andò e si mise a spigolare nella

campagna dietro ai mietitori.

Per caso si trovò nella parte di campagna

appartenente a Booz, che era della

famiglia di Elimèlec.

Booz disse a Rut: «Ascolta, figlia mia,

non andare a spigola- re in un altro campo.

Non allontanarti di qui e sta’ insieme

alle mie serve.

Tieni d’occhio il campo dove mietono

e cammina dietro a loro.

Ho lasciato detto ai servi di non molestarti.

Quando avrai sete, va’ a bere dagli orci

ciò che i servi hanno attinto».

Allora Rut si prostrò con la faccia a terra

e gli disse: «Io sono una straniera: perché

sono entrata nelle tue grazie e tu ti

interessi di me?».

Booz le rispose: «Mi è stato riferito

quanto hai fatto per tua suocera dopo

la morte di tuo marito, e come hai

abbandonato tuo padre, tua madre e la

tua patria per venire presso gente che

prima non conoscevi».

Booz prese in moglie Rut.

Egli si unì a lei e il Signore le accordò

di concepire: ella partorì un figlio.

E le donne dicevano a Noemi: «Benedetto

il Signore, il quale oggi non ti ha fatto

mancare uno che esercitasse il diritto di riscatto.

Il suo nome sarà ricordato in Israele!

Egli sarà il tuo consolatore e il sostegno

della tua vecchiaia, perché lo ha partorito

tua nuora, che ti ama e che vale per te

più di sette figli».

Noemi prese il bambino, se lo pose in

grembo e gli fece da nutrice.

Le vicine gli cercavano un nome e

dicevano: «È nato un figlio a Noemi!».

E lo chiamarono Obed.

Egli fu il padre di Iesse, padre di Davide.

Parola di Dio.

Vangelo.

Dicono e non fanno.

Dal Vangelo secondo

Matteo (23,1-12) anno dispari.

In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla

e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla

cattedra di Mosè si sono seduti gli

scribi e i farisei.

Praticate e osservate tutto ciò che vi

dicono, ma non agite secondo le loro

opere, perché essi dicono e non fanno.

Legano infatti fardelli pesanti e difficili

da portare e li pongono sulle spalle della

gente, ma essi non vogliono muoverli

neppure con un dito.

Tutte le loro opere le fanno per essere

ammirati dalla gente: allargano i loro

filattèri e allungano le frange; si

compiacciono dei posti d'onore nei

banchetti, dei primi seggi nelle

sinagoghe, dei saluti nelle piazze,

come anche di essere chiamati "rabbì"

dalla gente.

Ma voi non fatevi chiamare "rabbì",

perché uno solo è il vostro Maestro

e voi siete tutti fratelli.

E non chiamate "padre" nessuno di voi

sulla terra, perché uno solo è il Padre

vostro, quello celeste.

E non fatevi chiamare "guide", perché

uno solo è la vostra Guida, il Cristo.

Chi tra voi è più grande, sarà vostro

servo; chi invece si esalterà, sarà

umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

Il rischio c'è, siamo onesti.

È un rischio che corre ogni esperienza

religiosa; quello di inaridirsi, di irrigidirsi,

di scordare l’essenziale ed appiattirsi

sul superfluo.

Così, Gesù giudica duramente

l’atteggiamento dei farisei, dei dottori

della Legge, degli scribi di cui, pure,

riconosce l’autorevolezza, invitando

a seguirne gli insegnamenti,

ma non le opere.

Quanto è vero, amici!

La ragione per cui molte persone non

credono nel Signore non è proprio la

nostra incoerenza?

E noi cristiani, a volte, non smentiamo

con la nostra vita le parole che professiamo?

Tutti noi abbiamo incontrato dei cristiani

ferventi che, nella realtà delle situazioni,

si rivelano delle pessime persone!

Predicano misericordia e giudicano

impietosamente.

Parlano di servizio e si fanno gli

affari propri.

Dedicano tempo a Dio e sono

scortesi e avari con gli uomini.

Che grande responsabilità che è data, amici!

E Gesù ci illustra come vivere in

coerenza; non ostentando la fede,

non prendendoci per maestri e dottori,

capaci di calare nel quotidiano la Parola

che ci scruta e ci giudica, vivendo in un

atteggiamento di servizio reciproco.

Viviamo la nostra giornata all’insegna

della verità del Vangelo e della preghiera!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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