lunedì 4 agosto 2025

Il Vangelo del Martedì 5 Agosto 2025

 

Della 18° settimana del Tempo Ordinario.

Santa Maria della Neve, dedicazione

della basilica di Santa Maria Maggiore. 

Prima lettura.

Mosè è l’uomo di fiducia in tutta la mia casa.

Perché non avete temuto di parlare contro di lui?

Dal libro dei Numeri (12,1-13)

In quei giorni, Maria e Aronne parlarono

contro Mosè, a causa della donna etìope

che aveva preso. Infatti aveva sposato

una donna etìope.

Dissero: «Il Signore forse parlato soltanto

per mezzo di Mosè?

Non ha parlato anche per mezzo nostro?».

Il Signore udì.

Ora Mosè era un uomo assai umile, più

di qualunque altro sulla faccia della terra.

Il Signore disse a un tratto a Mosè, ad

Aronne e a Maria: «Uscite tutti e tre verso

la tenda del convegno».

Uscirono tutti e tre.

Il Signore scese in una colonna di nube,

si fermò all’ingresso della tenda e chiamò

Aronne e Maria. I due si fecero avanti.

Il Signore disse: «Ascoltate le mie parole!

Se ci sarà un vostro profeta, io, il Signore,

in visione a lui mi rivelerò, in sogno

parlerò con lui.

Non così per il mio servo Mosè: egli è

l’uomo di fiducia in tutta la mia casa.

Bocca a bocca parlo con lui, in visione

e non per enigmi, ed egli contempla

l’immagine del Signore.

Perché non avete temuto di parlare

contro il mio servo, contro Mosè?».

L’ira del Signore si accese contro di loro

ed egli se ne andò; la nube si ritirò di

sopra alla tenda ed ecco: Maria era

lebbrosa, bianca come la neve.

Aronne si volse verso Maria ed ecco:

era lebbrosa.

Aronne disse a Mosè: «Ti prego, mio

signore, non addossarci il peccato che

abbiamo stoltamente commesso!

Ella non sia come il bambino nato morto,

la cui carne è già mezzo consumata

quando esce dal seno della madre».

Mosè gridò al Signore dicendo: «Dio,

ti prego, guariscila!».

Parola di Dio.

Vangelo.

Comandami di venire verso

di te sulle acque.

Dal Vangelo secondo

Matteo (14,22-36) anno dispari.

[Dopo che la folla ebbe mangiato],

subito Gesù costrinse i discepoli a

salire sulla barca e a precederlo

sull'altra riva, finché non avesse

congedato la folla.

Congedata la folla, salì sul monte,

in disparte, a pregare.

Venuta la sera, egli se ne stava

lassù, da solo.

La barca intanto distava già molte miglia

da terra ed era agitata dalle onde: il

vento infatti era contrario.

Sul finire della notte egli andò verso

di loro camminando sul mare.

Vedendolo camminare sul mare,

i discepoli furono sconvolti e dissero:

«È un fantasma!» e gridarono dalla paura.

Ma subito Gesù parlò loro dicendo:

«Coraggio, sono io, non abbiate paura!».

Pietro allora gli rispose: «Signore, se

sei tu, comandami di venire verso di

te sulle acque».

Ed egli disse: «Vieni!».

Pietro scese dalla barca, si mise a

camminare sulle acque e andò verso Gesù.

Ma, vedendo che il vento era forte,

s'impaurì e, cominciando ad affondare,

gridò: «Signore, salvami!».

E subito Gesù tese la mano, lo afferrò

e gli disse: «Uomo di poca fede, perché

hai dubitato?».

Appena saliti sulla barca, il vento cessò.

Quelli che erano sulla barca si prostrarono

davanti a lui, dicendo: «Davvero tu

sei Figlio di Dio!».

Compiuta la traversata, approdarono

a Gennèsaret.

E la gente del luogo, riconosciuto Gesù,

diffuse la notizia in tutta la regione;

gli portarono tutti i malati e lo pregavano

di poter toccare almeno il lembo del

suo mantello.

E quanti lo toccarono furono guariti.

Parola del Signore.

Riflessione personale sul Vangelo di oggi.

È tutto uno stupore il Vangelo di oggi.

Leggiamo e il nostro cuore si allarga;

che tenerezza vedere Gesù che ha bisogno

di solitudine, di staccare dalla fatica

dell’annuncio, di riposarsi, proprio come

noi quando siamo travolti dalle cose da

fare, quando la quotidianità ci ruba tutti

gli spazi e diventiamo schiavi della fretta.

Anche Gesù, come noi, ha il coraggio di

prendersi degli spazi, di nutrire l’anima.

Ma il suo non è un atteggiamento

egoistico; quando vede le folle invece di

stizzirsi per le vacanze saltate, prova

compassione per loro, per noi, e agisce.

Parla, annuncia, dona speranza,

incoraggia, scuote, emoziona, riempie.

Ma vede anche che le ore passano;

c’è bisogno di mangiare.

Come fare?

Gesù coglie l’occasione per insegnare

qualcosa di enorme; sono gli apostoli,

ora, a doversene occupare.

Sono loro che devono mettere in gioco

quel poco che hanno per sfamare

l’intera umanità.

E così accade.

La gente si sfama, abituati a mangiare

forse una volta al giorno, si riempiono

la pancia, si mettono in tasca i pani

e ancora ne avanza.

Dodici ceste.

Dodici; il numero della pienezza.

Se, discepoli del compassionevole

abbiamo il coraggio di mettere in gioco

quel poco che siamo, attraverso la preghiera,

non mancherà mai nulla per nessuno.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

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